Al via la corsa al Colle. Iniziano oggi, lunedì 24 gennaio, le votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Uno degli eventi più attesi della politica italiana e che ricorre ogni sette anni.
Anche a questo giro i partiti si fanno trovare all'appuntamento impreparati. Berlusconi ha rinunciato alla corsa al Colle, ieri è stato anche ricoverato per accertamenti. C'è chi vorrebbe un Mattarella Bis, altre manovre si stanno mettendo in campo per far fare l'"upgrade" a Mario Draghi, ma di conseguenza ci sarebbe da decidere un nuovo premier. Il primo scrutinio per l'elezione del Capo dello Stato si terrà senza intesa tra i partiti e con l'unica certezza, salvo sorprese, che nelle urne finiranno molte schede bianche.
Come arrivano i partiti
Nè il centrodestra nè il centrosinistra hanno i numeri per eleggere, da soli, li nuovo Capo dello Stato. In questi giorni si sono fatte più fitte le riunioni tra le coalizioni. Ieri in quella del centrosinistra si è fatto il nome di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, storico, ex ministro nel governo Monti.
Il segretario del Pd Enrico Letta oggi incontra Salvini e chiederà una presa di posizione chiara su Mario Draghi: "Ha rappresentato per l'Italia una straordinaria risorsa e il compito di tutti noi è di preservarlo. Draghi è una delle ipotesi sul tavolo. Non solo, il leader Dem è pronto ad aprire con Salvini anche il capitolo Mattarella: "Darebbe il massimo, la soluzione ideale e perfetta".
Dopo l'uscita di scena di Silvio Berlusconi il centrodestra naviga a vista. La rosa di nomi annunciata da Matteo Salvini ancora non c'è anche se l'ex ministro fa sapere, dopo aver informato il Cavaliere, di essere al lavoro per candidature sulla cui "levatura difficilmente qualcuno potrà porre veti". Le carte sono ancora coperte ma Salvini su due punti appare irremovibile: "Togliere Draghi da palazzo Chigi è pericoloso" e poi "Pier Ferdinando Casini non è un candidato del centrodestra": Un doppio messaggio che il leader della Lega recapita al premier ed al resto delle forze politiche che sul nome dell'ex presidente della Camera sembrano aver aperto qualche spiraglio.
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— Camera dei deputati (@Montecitorio) January 23, 2022
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Le regole del gioco
Si comincia a votare nel pomeriggio di lunedì 24 gennaio e si va avanti con una votazione al giorno fino ad elezione conclusa.
Votano i senatori, i deputati e 58 delegati scelti dalle regioni. Tutti insieme vengono chiamati in gergo "grandi elettori". In tutto sono 1.009.
Per le prime tre votazioni, da lunedì a mercoledì, viene eletto chi ottiene almeno due terzi dei voti (673). Da giovedì sarà sufficiente la maggioranza assoluta (505).
Né il centrodestra né il centrosinistra hanno abbastanza voti per raggiungere la maggioranza assoluta. Serve un accordo trasversale o con i numerosi grandi elettori del centro.
Come votano i "grandi elettori"
Normalmente votano insieme e nello stesso momento, ma vista la pandemia ci sono regole diverse. Ci sarà un solo scrutinio al giorno, oggi la prima "chiama" a partire dalle 15. I grandi elettori voteranno divisi per fasce orarie e in ordine alfabetico, in gruppi di non più di cinquanta persone, in modo da permettere la sanificazione delle cabine e delle superfici tra un gruppo e l’altro. Si parte dai senatori a vita, poi i senatori, i deputati e infine i delegati regionali.
La presidenza della Camera ha garantito il voto anche ai parlamentari positivi al Covid: circa una trentina. Per loro, infatti, sarà allestito un seggio speciale in un parcheggio adiacente alla Camera dei deputati, in via della Missione a Roma.
Mattarella a Palermo
Il capo della Stato Sergio Mattarella è a Palermo dove ha trascorso la giornata in attesa della prima votazione di oggi a Montecitorio per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Poco prima delle 11 Mattarella è uscito dalla sua abitazione, nella centrale via Libertà, per recarsi a Messa, anche se questa volta dovrebbe assistere alla funzione religiosa all'interno della caserma del Comando Regione carabinieri in Corso Vittorio Emanuele e non, come di consueto, nella vicina parrocchia di San Michele.
All'uscita di casa, ad attenderlo, ha trovato una folla di curiosi che lo ha applaudito gridando "Grazie presidente". Il capo dello Stato ha risposto con un sorriso e salutando con la mano.
Il presidente della Repubblica, che ha raggiunto ieri il capoluogo siciliano, dovrebbe rientrare a Roma martedì ma potrebbe anticipare a domani nel caso di una elezione immediata del suo successore già al primo scrutinio.