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31/01/2022 07:10:00

La truffa sul bonus 110. Arresti della Finanza in tutta Italia 

16,10 - Si appropriavano dei soldi stanziati dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà per la pandemia in modo illecito. La maxifrode da 440 milioni di euro, messa in atto da professionisti, imprenditori e commercialisti che non avevano diritto a quei soldi, è stata scoperta dalla guardia di finanza. Dalle intercettazioni, risulta che alcuni degli indagati dicevano che "l'inizio del coronavirus ha portato bene".

"Non so più dove aprire un conto" - E ancora: "Non so più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo". Con l'impiego di cani cashdog, le Fiamme gialle hanno rinvenuto durante una perquisizione trolley pieni di banconote: l’organizzazione era riuscita, tramite società napoletane, a monetizzare i crediti derivanti dai bonus.

 

07,00 - La guardia di Finanza questa mattina ha dato il via ad una vasta operazione contro la truffa ai contributi statali per 440 milioni. 78 indagati, 35 provvedimenti per un giro di falsi bonus, dal bonus 110 al "sisma bonus", fino al bonus facciate.

L'operazione parte da Rimini ma coinvolge tutta Italia, anche la Sicilia. Sono state disposte 35 misure cautelari personali di cui 8 in carcere e 4 ai domiciliari nonché 23 interdittive di cui 20 all’esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 all’esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti, in quanto ritenuti componenti di un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato per 440 milioni di euro falsi crediti di imposta, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020), durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

In atto 80 perquisizioni ed il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Tra loro, in 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso.

A proposito del Superbonus del 110% e degli altri bonus edilizi, qualche giorno fa c'è stata una stretta voluta dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, col pieno sostegno del premier Mario Draghi: La possibilità di cedere il bonus, ovvero il credito d’imposta, una sola volta anziché infinite volte.  La stretta sulla cedibilità dei crediti era stata annunciata dallo stesso Draghi, che aveva rivelato che l’Agenzia delle entrate aveva bloccato ben 4 miliardi di euro di crediti perché frutto di frodi. Di questi - racconta i il Corriere della Sera -  circa 2 miliardi sono stati incassati. Una sola indagine, delle procure di Roma e di Foggia, ha portato alla scoperta di falsi crediti per oltre un miliardo. A monte della truffa due società, gestite dalle medesime persone, che si sono fatturate a vicenda circa 500 milioni ciascuna per lavori mai realizzati, ma che hanno generato crediti di imposta in parte ceduti a nullatenenti e in parte a società di consulenza che li hanno infine monetizzati presso intermediari finanziari. A Roma una società costituita da una famiglia originaria di Lamezia Terme aveva addirittura creato un sito internet dove proponeva l’acquisto e la vendita di crediti poi rivelatisi fittizi per un valore complessivo di oltre 110 milioni. Tra i casi più gravi quello di un gruppo di società romane sconosciute al fisco (senza sede e rappresentate da nullatenenti) che hanno precostituito crediti fittizi per oltre 200 milioni che poi cedevano a terzi in cambio del corrispettivo. Singolare il caso di un nullatenente ospite di un centro di recupero per tossicodipendenti che ha aperto una partita Iva e ha tentato di cedere 400mila euro di crediti falsi.