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13/02/2022 06:00:00

La vendita dell'Isola Lunga, il rischio speculazione e i dubbi di Legambiente 

 La vendita una porzione dell’Isola Lunga, la più grande delle isole dello Stagnone di Marsala continua a destare preoccupazione per quello che sarà il futuro del cuore della Riserva naturale. Tra le finalità della vendita infatti potrebbe esserci la realizzazione di un resort di lusso.

Fino agli anni ‘60 l’Isola Lunga era abitata e coltivata. La proprietà l’ha resa nuovamente fruibile ai visitatori, con la possibilità di godere anche delle saline e di percorsi “benessere” unici ed originali, che prevedono l’immersione nelle vasche e il contatto diretto con il fior di sale. Dei 120 ettari totali ne sono stati messi in vendita 88 e la trattativa è curata da Sotheby’s Real Estate.

L’annuncio della vendita: “Esclusiva isola privata a Marsala” – In uno dei luoghi più belli, originali e suggestivi del Mediterraneo. L’annuncio è sul sito web di «Italy Sotheby’s International Realty». 

I beni in vendita: 88 ettari, all’interno dei quali si trovano degli immobili da ripristinare, compresivi di un rustico di 20 camere e 20 bagni. “In vendita ci sono 88 ettari, alcuni adatti per la coltivazione – dice Franca Tasca, l’agente incaricata delle vendita per conto di Italy Sotheby’s International Realty – e in realtà vi si potrebbero impiantare delle vigne, come fatto a Mozia. Un posto d’accoglienza eccezionale, immerso in una macchia mediterranea stupenda, e i tre corpi di case sono situati in tre posizioni molto belle, da ristrutturare. L’importo richiesto è di 10 milioni di euro. Speriamo che vi si realizzi una destinazione d’eccellenza”. In due mesi circa da cui è in vendita, moltissime sono le richieste di chi è interessato. “Da privati – aggiunge Franca Tasca – che ci vedono il sogno di andarci a vivere o costruirci una beauty farm, ma anche il mondo alberghiero si è fatto avanti”.

Legambiente contraria alla vendita – Sulla messa in vendita di parte dell’Isola Lunga ha preso posizione critica Legambiente Sicilia con il suo presidente, Gianfranco Zanna: “Ma che visione si ha oggi in Sicilia delle aree protette? Delle magnifiche cartoline in bella vista, su cui possono affacciarsi, meglio ancora se direttamente standoci dentro, resort a 5 stelle, alberghi e ristoranti. Vale per l’isola di Capo Passero, per la Pillirina a Siracusa, adesso per l’isola Lunga dello Stagnone di Marsala. Noi non la pensiamo in questo modo e contrasteremo in tutti i modi questa visione e queste scelte. Allo Stagnone non bastava l’invasione senza regole del kitesurf, che ha contribuito al degrado di una delle riserve più importanti e delicate del nostro patrimonio naturalistico, adesso con la vendita di una parte dell’isola Lunga si presenta un’ipotesi di speculazione in netto e chiaro contrasto con le finalità istitutive dell’Area protetta. Lo Stagnone va difeso e valorizzato. La soluzione, alla sua pessima gestione, è fare parte dell’istituendo ‘Parco nazionale delle Isole Egadi e del litorale trapanese’, che aspettiamo da più di 14 anni e la nascita dell’Area Marina Protetta prevista da più di 30 anni”.

La replica dell’agente immobiliare – Le critiche vengono respinte da Franca Tasca, l’agente immobiliare che si occupa della vendita degli 88 ettari dell’Isola Lunga per conto di Italy Sotheby’s. Tasca parte dal presupposto che l’isola è tutelata, che il tutto verrà fatto nel pieno rispetto delle norme. L’isola «fa parte della riserva naturale dello Stagnone di Marsala e non c’è alcun intento speculativo, anzi ci saranno molti incontri con la Soprintendenza».

I luoghi e la Riserva-  Isola Lunga, conosciuta anche come Isola Grande è la più estesa dello Stagnone.L’Isola è conosciuta per la presenza di famose saline rigeneranti, e per i conosciuti percorsi “benessere” che rientrano tra le esperienze più affascinanti. La Riserva Naturale di Isola Lunga è ricca di paesaggi mozzafiato che la rendono unica al mondo per il suo habitat, biodiversità, per la naturale vocazione al benessere psico/fisico e per la sua fauna e flora». Ed ancora: «L’isola è attraversata da una strada sterrata che percorre tutto un bosco di pini marittimi dai profumi inebrianti. Dal lato di “ponente” troviamo le saline, mentre dalla parte opposta si trova una lunga spiaggia di sabbia finissima bianca, chiamata per la bellezza e trasparenza del suo mare Tahiti». L’Isola Lunga come tutto lo Stagnone di Marsala, oltre che una valenza naturale e paesaggistica, ha una dimensione ricca di cultura, con i suoi quattro mila anni di storia, con la centralità nel Mediterraneo nell’epoca fenicia, e poi con quella greca. Lo Stagnone in ogni epoca storica ha esercitato notevole fascino sui grandi protagonisti. Nel 1984 viene istituita la Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone, è una delle prime in Sicilia. La sua finalità è quella «di tutelare la laguna dello Stagnone, uno specchio d’acqua, delimitato dal mare aperto tramite l’isola Grande, con tre isolette nel suo interno, Mozia, Santa Maria e Schola. Ai bordi dei canali delle saline sono presenti piante alofite, tra cui la suaeda maritima, la salicornia, la salsola soda, il limonio, l’inula, il limoniastrum. Già da luglio lo Stagnone ospita i migratori autunnali: i chiurli e i mignattai; con il freddo arrivano le anatre, con il falco di palude che le attende in agguato, moriglioni, alzavole, folaghe, germani reali, codoni e marzaiole. Superbi ed alteri aironi cercano cibo tra le vasche delle saline». Va però specificato che «l’isola è privata».

Se la vendita di parte dell'Isola Lunga sta suscitando tanto clamore e interesse non è da meno ciò che sta accadendo alle Egadi con la vendita dei terreni ex proprietà della Parmalat  tra Favignansa e Marettimo.  A quasi vent’anni dal fallimento Parmalat, tra il dicembre 2003 e l'anno dopo vide saltare per aria settanta società della galassia di Calisto Tanzi, e approdare sui tavoli del Mise con l'apertura di altrettante procedure concorsuali. Grazie alla legge Marzano e alla ristrutturazione compiuta dall'allora super-commissario Enrico Bondi il grosso degli asset nell'alimentare e una buona parte dei posti di lavoro furono salvati nel giro di un paio d'anni. Ma il ramo turistico dell'impero di Collecchio (con Parma Calcio) è ancora in attesa di un finale, dopo più di 18 anni dall'avvio dell'iter per la cessione o liquidazione. Dopo più di 18 anni ci sono ancora creditori in attesa di recuperare qualche briciola di quel luccicante reame vacanziero costruito dai Tanzi grazie ai debiti nascosti infragruppo, e gestito dalla figlia del patron di Collecchio, Francesca. E così, tra gli immobili ci sono oltre 100 ettari di terreni alle isole Egadi, tra Marettimo e Favignana, e altri immobili minori che non si riescono a vendere, nonostante ripetuti bandi d'asta (l'ultimo la scorsa estate, tutti deserti).