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14/02/2022 06:00:00

 Mazara. Il consiglio comunale approva le misure correttive chieste dalla Corte dei Conti

Con 13 favorevoli, quattro contrari, due astenuti e cinque assenti al momento del voto è passata in Aula consiliare, venerdì mattina, la proposta della Giunta cittadina di apportare diverse misure correttive imposte al Comune, a metà dicembre scorso, dalla Corte dei conti di Palermo.

L’OK DELL’ASSISE CITTADINA – La Giunta, guidata dal sindaco Salvatore Quinci (liste civiche), ha proposto di spalmare il disavanzo (circa 33 milioni di euro) in 14 anni, attraverso maggiori entrate per 981mila euro e minori spese per un milione 379. 282,94 euro l’anno. È questa, in estrema sintesi, la ‘cura’ pensata dal Governo cittadino per arginare i bilanci sballati del Comune di Mazara.

ALCUNE SCUSE SONO E RESTANO TALI – A più riprese si sono sentiti alcuni ritornelli che non vorremmo più sentire sia da alcuni esponenti dell’Assise cittadina che da quelli della Giunta di governo cittadino. Vediamoli in ordine: a) alcuni consiglieri si sono più volte trincerati dietro una presunta mancanza di competenze su una materia troppo ‘difficile’ o ‘troppo tecnica’ su cui deliberare chiamando in causa più volte il Collegio dei revisori dei conti ‘garante’ del Consiglio. La Città intesa come comunità che li ha eletti li ha delegati per assumersi anche questo tipo di responsabilità: chi non conosce allora studi e si applichi perché sono pagati per essere competenti e deliberare con coscienza; b) altri consiglieri hanno citato una specie di ‘condono tombale’ sull’attribuzione delle responsabilità di tali disavanzi finanziari con frasi del tipo: “non è questo il luogo” oppure “non è il momento di individuare di chi siano le responsabilità” ed altre bestialità del genere. Eh no! Cari rappresentanti del popolo, troppo comodo così! Facile pretendere di chiedere nuovi esborsi e tagli per far entrare nelle casse 33 milioni di euro e far finire tutto a tarallucci e vino: i responsabili hanno nomi e cognomi e bisogna che oltre ad essere individuati non siano messi nelle condizioni di nuocere nuovamente alle finanze cittadine.

LE GIUSTIFICAZIONI DELL’ASSESSORE E DEL SINDACO – Sia l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Ambiente, Territorio e Tributi, Giacomo Mauro, che il primo cittadino, sono partiti da tre assunti che in alcuni punti scricchiolano pesantemente. Hanno spiegato che le principali cause del disavanzo, non solo del Comune di Mazara ma di altri centinaia nell’Isola, sono raggruppabili in questi motivi: 1) la previsione normativa del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (che obbliga a tenere ferme delle notevoli risorse a garanzia di possibili debiti che potrebbero originarsi in futuro n. d. a.) va rivista in termini quantitativi perché, soprattutto in Sicilia, sta provocando disastri ai bilanci degli Enti locali; 2) le sciagure sono state amplificate e sottolineate anche dall’Associazione nazionale dei Comuni Sicilia, dal fallimento gestionale di ‘Riscossione Sicilia’ che non ha riscosso in modo coattivo ciò che veniva evaso in termini di tasse comunali; 3) il passaggio dal metodo semplificato al metodo ordinario del calcolo del FCDE (fondo crediti di dubbia esigibilità).

NON CONVINCONO – Se una parte di verità potrebbe esserci nelle spiegazioni economiche di chi governa la Città, non si spiega come mai, le sberle della Corte dei Conti non siano elargite a tappeto anche nel resto della ex provincia di Trapani. Tranne la Città di Castelvetrano, infatti, non si ha notizia che i Comuni di Trapani, Marsala, Alcamo, e quasi la totalità dei 24 Enti locali più vicini alla città del Mazaro abbiano periodicamente subito le reprimende della magistratura contabile. Come si giustifica ciò? Se le criticità provocano automaticamente problemi di bilancio per tutti, nessuno dovrebbe essere salvo dalla mannaia della Corte dei conti, ma così non è. I conti non tornano, ormai da più di dieci anni, quasi esclusivamente per il Comune di Mazara.

“SI TAGLIA SOLO LA SPESA IMPRODUTTIVA” – La replica del primo cittadino si è articolata perorando l’assunto che: “vanno tagliati i costi improduttivi della politica poiché se tagliamo male, non investiamo e moriamo. Per esempio: gli esperti del sindaco hanno un costo annuale di 100 mila euro – non 1,2 milioni come scritto falsamente da qualcuno sui social – ed il solo consulente legale, in appena due processi per svariati milioni di euro in cui il Comune era coinvolto, ha prodotto risparmi enormi per le casse del Comune – informa Quinci – vedi la mancata manutenzione straordinaria della pubblica illuminazione che qualcuno si era dimenticato di inserire nel contratto e che abbiamo riottenuto a costo zero. Per non parlare dei miei altri due consulenti: Gildo La Barbera ed il dott. Pisciotta che – con soli due bandi cui abbiamo preso parte: ‘mangiaplastica’ e ‘riqualificazione dell’immobile di S. Agostino’ – faranno arrivare fondi per 6,5 milioni di euro, solo per quest’ultimo. I circa 310 dipendenti del Comune – ricorda il sindaco durante il suo intervento – costano, in stipendi, circa 13 milioni di euro l’anno – e a causa anche delle scarse professionalità che li contraddistinguono – ricordo che in buona parte sono stati assunti senza concorsi pubblici, sono in parte una spesa ‘improduttiva’, non tutta ovviamente. Il tempo del populismo è finito. Non ci sto, noi non abbiamo generato debiti. Lo staff di questa amministrazione costa 90 mila euro l’anno, contro i 160 mila della Giunta Cristaldi. Il mio stipendio da sindaco è di 1.200 euro mensili. E – chiude Salvatore Quinci – la piscina non è un capriccio del primo cittadino: la vuole la Città e per tale motivo la faremo, l’abbiamo inserita nel nostro programma elettorale presentato alla Città e sul quale saremo giudicati dai nostri cittadini”.

IL VOTO IN AULA È ANDATO COSÌ – Hanno votato favorevolmente i seguenti consiglieri: Gancitano, Palermo, Calcara, Giacalone, Grillo, D’Alfio, Bonanno, Caiazzo, Bommarito, Zizzo, Casale, Giardina e Gilante. Contratri: Coronetta, Pipitone, Billardello, Randazzo. Gli astenuti sono stati in due: Emmola e Marascia. Erano assenti al momento della votazione: Marino, Chirco, Iacono, Colicchia e Quinci.


Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP