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15/02/2022 06:00:00

Porto di Selinunte. Fine lavori a marzo? Le promesse da marinaio degli assessori regionali

 Perché i lavori al porto di Selinunte vanno a rilento? Se lo sono chiesti anche i 5 Stelle, anzi, lo hanno chiesto il 2 febbraio scorso in un’interrogazione al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Oltre a chiedergli quale sia il reale stato dei lavori e quando la struttura verrà riconsegnata ai cittadini, hanno anche chiesto “quali misure intenda mettere in atto l’Amministrazione Regionale al fine di liberare i fondali  dall’alga posidonia”. Al momento non sappiamo se le riposte siano arrivate tutte.

 

A quella sul reale stato dei lavori però possiamo rispondere noi con un apprezzabile margine di certezza: non è ancora stata completata la cementificazione della banchina da ricostruire. E soprattutto non è stata fatta alcuna bonifica dei fondali, se si esclude un breve intervento con una pala meccanica per tirar su la posidonia necessaria a lasciar uscire i pescherecci, aggiungendola ai cumuli preesistenti.

Al momento quindi, le acque del porto sono intasate da sabbia e posidonia per abbondanti due terzi.

 

Le ultime risposte regionali che conosciamo sono quelle degli assessori Toni Scilla e Marco Falcone del dicembre scorso. Secondo il primo, il ritardo nei lavori sarebbe derivato dallo smaltimento delle alghe. “Domani  verrà un’azienda a fare delle verifiche sulla qualità del prodotto per trovare una soluzione” aveva detto a fine dicembre (ad oggi non si è visto nessuno),

promettendo la fine dei lavori entro marzo. Tutti completati, dalla ricostruzione della banchina all’illuminazione e la sistemazione dei pontili. Ovviamente, bonifica da sabbia e posidonia compresa, lasciando due metri di fondale. Due!

Per l’assessore Falcone, invece i motivi del ritardo (fino allo scorso dicembre) sarebbero stati altri: “Una decina di scarichi abusivi che riversavano i liquami a mare”, poi “opportunamente collegati con la fognatura”.

Ma anche per Falcone, come Scilla, la previsione è la stessa: i lavori finiranno entro marzo.

La situazione a metà febbraio, lascia intuire come queste siano state delle promesse da marinaio.

Fatte però a dei marinai. Ai quali verrà chiesto il voto per le elezioni regionali del prossimo autunno.

 

 

Egidio Morici