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10/03/2022 02:00:00

Ast. I 5 Stelle: "Governo revochi Cda e avvii ispezione per altre inadempienze"

  “Ogni audizione in Commissione Antimafia fa emergere nuovi particolari che testimoniano una gestione opaca dell’AST, la società dei trasporti siciliana. E’ inopportuno che il direttore generale sia presente nell’attuale assetto societario nonostante sia indagato, così come attualmente indagato è un membro del vecchio CDA. Il governo regionale revochi il CDA e avvii un’ispezione”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci, a margine della Commissione sul fenomeno della mafia all’ARS, riunitasi ancora una volta sulla vicenda AST.

“I motivi per revocare il vecchio consiglio d’amministrazione dell’AST - spiega Schillaci - ai sensi dello stesso Statuto della società e della legge regionale numero 9 del 2015, c’erano tutti, ma inspiegabilmente, non si comprende perché un CDA inadempiente, intempestivo e omissivo su azioni strategiche, sia rimasto bellamente al suo posto. Si chiede all'assessore Armao di aprire un focus sulla questione dei 100 mila euro che sarebbero spariti dalle casse AST e su un’altra serie di fatti e inadempienze gestionali che vanno emergendo in questi giorni” - conclude Schillaci.

 

Intanto sul fronte politico i 5 Stelle cercano di capire come  muoversi per la corsa a sindaco di Palermo. Trizzino e Schillaci hanno sentito Giuseppe Conte che non ha dato l'ok alla candidatura di Franco Miceli.

“Nessun avallo, nessuna 'benedizione' alla candidatura di Franco Miceli a sindaco di Palermo da parte di Giuseppe Conte".

Lo riferiscono i deputati palermitani del M5S all’Ars Giampiero Trizzino e Roberta Schillaci, che  insieme con gli altri parlamentari del gruppo regionale e a numerosi esponenti nazionali di punta del movimento hanno incontrato su una piattaforma on line il presidente 5 stelle.
“Conte – dicono i due deputati - ha detto chiaramente che nessun avallo definitivo è stato mai pronunciato su Miceli, che se ci saranno altri candidati li vorrà conoscere, e ha riconosciuto l'opportunità di un ulteriore confronto con tutti i portavoce palermitani del movimento. Quello che in pratica chiediamo noi da tempo”. “Ribadiamo – aggiungono i due parlamentari M5S – la nostra forte perplessità per il metodo scelto nell'indicazione di Miceli, che sa di 'carboneria' più che di dialettica democratica e leale”. "Essenziale è, invece, un confronto, leale appunto, con la base”, conclude Schillaci.