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10/03/2022 08:00:00

Sicilia: vicenda Ast, si dimette il direttore generale

 La situazione all’AST, la partecipata della Regione finita al centro dell’inchiesta “Gomme Lisce” con l’arresto del manager Ugo Fiduccia continua ad essere molto complessa. Si è dimesso il direttore generale, che ha sostituito Fiduccia, Giovanni Amico, anche lui indagato nell’inchiesta.

E la nomina di D’amico, è stata ritenuta “bizzarra e stravangente” dal presidente della commissione antimafia Claudio Fava. La grillina Roberta Schillaci ha aggiunto che «il governo dovrebbe azzerare anche il Cda, visto che un membro risulta indagato nell’inchiesta di qualche giorno fa». Armao nella sua audizione in Commissione Antimafia ha annunciato che la Regione si costituirà parte civile nel processo all'ex management dell’Azienda siciliana trasporti: «Quello che emerge dall'ordinanza e da queste intercettazioni è un verminaio inaccettabile».

Ascoltato per quasi un'ora e mezza, Armaoha detto che il governo non ha mai assecondato i vertici dell’Ast finiti sotto inchiesta. Anzi, ne ha contestato la gestione. Armao ha ricordato l’episodio di «Ali di Sicilia» con cui l'ex management dell'Ast voleva creare una compagnia aerea, l'ex presidente Tafuri fu convocato alla presidenza della Regione nell'agosto del 2020. «Musumeci disse a Tafuri - ha ricordato Armao -: “Lei non ha la fiducia del governo, lei non è una persona per bene». Ma la situazione dell’Ast appare ancora più complicata dal punto di vista giudiziario.

La seduta in commissione ha fatto emergere la notizia che anche la Corte dei Conti starebbe procedendo per danno erariale. I fatti riguarderebbero la scomparsa di 350 mila euro e gli emolumenti incassati dall'ex dirigente Fiduccia che era in età pensionabile ma ancora in servizio e le possibili anomalie legate all'assunzione attraverso l'agenzia interinale di autisti che in realtà avrebbero poi svolto ruoli amministrativi. Armao ha detto nel corso dell’audizione che l’assessorato sta cercando di proporre lo stop a tutte le cariche dell’Ast.