Gli ordini degli ingegneri delle nove province siciliane si schierano contro il Decreto Sostegni Ter. In rappresentanza di 20mila professionisti, esprimono le loro criticità e preoccupazioni.
Ritengono quella del Governo un stretta nei confronti dei professionisti, che rischia di mettere seriamente a rischio il lavoro che in questi mesi ci ha visto coinvolti nella direzione dell’efficientamento energetico e della sicurezza, in un territorio, quello della Sicilia che oggi più che mai necessita di attenzione su questi due fronti.
"Il sistema economico, finalmente incentivato dai bonus edilizi, - si legge in una nota congiunta degli ordini - dopo lo slancio iniziale rischia nuovamente la paralisi, con l’aggravante di un indebitamento dovuto alla sovraesposizione iniziale di chi ha investito tempo e risorse per arrivare puntuale all’appuntamento con la “ripresa” della filiera edile. Una situazione, ulteriormente aggravata dalla drammatica situazione dettata dalla guerra e dalla necessità di ridurre l’approvvigionamento di risorse energetiche esterne, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e il potenziamento dei sistemi di isolamento degli edifici".
La Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che, anche su impulso degli Ordini provinciali, si è messa al servizio delle forze politiche per fronteggiare il sistema fraudolento di cessione del credito e per mettere a punto azioni convergenti e comuni, ha elaborato proposte condivise di subemendamenti relativi al provvedimento AS 2505 “Decreto Sostegni Ter”, da utilizzare nel caso non fosse possibile la soppressione integrale del comma 2 dell’articolo 28-bis.
I nove Ordini provinciali siciliani e la Consulta degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia chiedono ai parlamentari di sciogliere i “nodi” relativi ai Bonus Edilizi, per evitare il paventato blocco dei cantieri e ottenere la massima efficacia dagli strumenti normativi legati soprattutto al 110%, alleggerendo il peso delle preoccupazioni che coinvolgono imprese, operatori e cittadini.