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16/03/2022 19:00:00

Confcommercio presenta i dati del pil e dell'economia siciliana nei due anni di pandemia

 Un’analisi attenta che fotografa la situazione economica in Sicilia da quando è scoppiata la pandemia. E’ quella predisposta da Confcommercio Sicilia in occasione del periodico confronto con i rappresentanti di BankItalia.

Nella sede di Palermo della confederazione, il presidente regionale Gianluca Manenti, accompagnato dal direttore, Enzo Costa, ha illustrato ai rappresentanti dell’istituto, Antonio Lo Nardo e Patrizia Passiglia, i dati raccolti, grazie anche al supporto dell’ufficio studi nazionale di Confcommercio, con riferimento al Pil, prima e dopo che arrivasse la pandemia.

“Siamo passati, in Sicilia – ha detto Manenti – dalla media di crescita dell’1,1% nel periodo compreso tra il 1996-2007 allo 0,1 del 2019 (in Italia dall’1,5 si è passati allo 0,4). Nel 2020 il crollo è stato, per quanto riguarda la Sicilia, pari al -8,3% mentre nel
2021 si è registrata una crescita del 6,3% contro il 6,2% di tutta la Penisola. Non difforme la situazione relativa ai consumi: dall’1,4% di crescita nel periodo 1996-2007 si arriva allo 0,1 del 2019, anno prima della pandemia. Nel 2020, invece, l’isola, da
questo punto di vista è calata a picco (-10,2%) salvo fare registrare una parziale ripresa del +5% nel 2021”.

Il presidente Manenti ha poi illustrato altri dati significativi dell’andamento economico in questi anni complessi. “Stiamo parlando – ha evidenziato – di quelli che riguardano le auto immatricolate. Nel 2019 sono state 54.748 in Sicilia (1.094.030 in Italia).
Invece, 45.781 nel 2020 e 51.325 nel 2021. Nel gennaio 2021, 4.788 in Sicilia, nel gennaio 2022 4.158, quindi -13,2% rispetto al dato italiano che nello stesso periodo preso in considerazione parla del -20.7%. Altro elemento interessante, quello relativo al
fronte turistico: le presenze, nel 2020, hanno fatto registrare -56,2% rispetto al 2019 mentre nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra un +27,1%. Nei primi nove mesi del 2021 il ritardo è del 43,9% rispetto ai primi nove mesi del 2019”.

“Riteniamo che – ha aggiunto Manenti – le risorse che saranno investite attraverso la realizzazione del Pnrr hanno in larga misura l’obiettivo di modificare questo stato di cose, rendendo il Mezzogiorno strutturalmente più dinamico rispetto al passato, tanto in termini assoluti quanto in termini relativi: in altre parole si vuole ridurre non solo il divario nei livelli delle principali variabili quanto, soprattutto, lo scarto tra i loro tassi di crescita, nel confronto tra il Sud e il resto dell’Italia. E’ questo, in sintesi, quello che, come Confcommercio Sicilia, chiediamo possa essere realizzato”.