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17/03/2022 06:00:00

In Sicilia è guerra interna in Forza Italia. Miccichè vuole azzerare le commissioni

 Ed è guerra dentro Forza Italia, la mossa messa in campo dai dissidenti al coordinamento di Gianfranco Miccichè hanno dato seguito al loro progetto: cambio di capogruppo all’ARS, fuori Tommaso Calderone e dentroMario Caputo.

Colpiscono e affondano il colpo Margherita La Rocca Ruvolo, Riccardo Savona, Marco Zambuto, Marco Falcone, Stefano Pellegrino, Alfio Papale, Riccardo Gallo Afflitto, lo strappo si è consumato e Miccichè annuncia di voler azzerare le commissioni grazie ai numeri che arriverebbero dai grillini, che mirano a destabilizzare il governo regionale.

In soccorso dei forzisti miccicheiani arrivano i due ex deputati di Italia Viva, si tratta di Edy Tamajio e Nicola D’Agostino, che hanno chiesto di aderire a Forza Italia e di transitare al gruppo azzurro all’ARS.

Nel frattempo Calderone non sta a guardare ed è pronto a dare battaglia in Procura, dove arriverebbe una sua denuncia per minaccia, sua la proposta di legge chiamata “Blocca nomine” per impedire al governo Musumeci di proseguire con ulteriori nomine nella sanità e di sottogoverno. La minaccia a Calderone sarebbe arrivata da alcuni componenti dell’Assemblea che lo hanno intimato a ritirare la proposta di legge ovvero ci saranno ripercussioni politiche.

Sulla sfiducia a Calderone si è espresso Miccichè: “E’ oggettivamente imbarazzante: tra i dissidenti ci sono assessori e presidenti di commissioni parlamentari, insomma persone che ricoprono ruoli di potere, tanti altri invece svolgono il proprio dovere senza avere incarichi o altro. Mi tornano in mente le parole di Francesco Alberoni: ‘a tutti noi è capitato di aiutare qualcuno, di sostenerlo e poi scoprire che la persona beneficata, anziché esservi riconoscente non solo dimentica quanto avete fatto per lei, ma diventa fredda e si comporta verso di voi con rancore’. Ecco penso che sia necessario ripensare ai rapporti, magari col supporto di uno psicologo”.

Non valida per Calderone l’indicazione di Caputo: “Apprendo dalla stampa che il gruppo parlamentare di Forza Italia avrebbe un nuovo capogruppo. Ricordo però che il gruppo medesimo è un’associazione, che come tale è regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’autoconvocazione. È prevista la richiesta di convocazione, a cui solo il capogruppo può dar seguito. E solo nel caso di ingiustificata inerzia dello stesso, ci si può rivolgere al Tribunale, per chiederne la convocazione. Pertanto considero la nomina dell’on. Mario Caputo come tamquam non esset, perché non sono state rispettate le procedure”.