Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/03/2022 14:41:00

Il Covid in Italia: siamo fuori dall'emergenza, ma non dalla pandemia

 "La pandemia" da covid in Italia "non è finita ma la fase dell'emergenza sì, perché larga parte della popolazione è immunizzata e protetta dalle forme gravi di malattia, anche se meno dal contagio. Ora possiamo gestire con strumenti ordinari una cosa che resta seria". Lo afferma, in un'intervista alla 'Stampa', Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e componente del Cts.

Sull'ipotesi di una quinta ondata, "chi può dirlo - risponde Abrignani - Questo è un virus nuovo e imprevedibile. Quello che possiamo fare è continuare a monitorarlo bene per intervenire se serve. Ma generalmente con la bella stagione i virus respiratori si attenuano. Speriamo sia così anche in questo caso". Sulla possibilità di togliere, dal primo maggio, le mascherine al chiuso Abrignani risponde: "Obbligo o non obbligo io al chiuso continuerò a portarla. Arrivando l'estate e vivendo molto all'aperto tutto sarà più facile, ma ora al chiuso di una sala piena, con un ricambio d'aria relativamente basso, non penso che togliersela sia una buona idea".


Sull'obbligo vaccinale, il componente del Cts lo manterrebbe "ma capisco che siamo arrivati al 90% di popolazione vaccinata, uno dei tassi più alti al mondo e tanti miei colleghi mi fanno osservare che chi non si è vaccinato finora ormai non lo farà più. Quindi tanto vale togliere quella che può essere vissuta come una coercizione ma continuare a fare opera di convincimento". Sulla quarta dose, "a parte i fragili, che già ora ricevono la quarta dose, per gli altri semmai si potrebbe pensare ad una nuova vaccinazione con antidoti aggiornati sulla variante dominate, come facciamo con l'influenza. Ma ripeto, ci dovranno guidare i dati che derivano dagli studi clinici".