L'ennesima notte di guerra in Ucraina è trascorsa all'insegna dei bombardamenti su Kiev, del suono delle sirene in diverse altre città del Paese, e dell'ultimatum dei russi a Mariupol: "I militari lascino la città entro le 5 del mattino (le tre ora italiana)", è stata la richiesta di Mosca. Ultimatum già respinto dagli ucraini.
A Kiev è stato bombardato un centro commerciale, segno che i russi vogliono colpire i rifornimenti della popolazione: almeno 6 i morti.
"Il nemico continua a bombardare la capitale" dell'Ucraina, Kiev. A raccontarlo su Telegram è Vitali Klitschko, sindaco della città. "Nel distretto di Sviatoshynskyi - afferma -, una granata ha colpito il cortile vicino a un condominio di dieci piani. La casa è danneggiata, le auto nel cortile sono state bruciate. Al momento nessuno è stato ucciso, 5 persone sono rimaste ferite. Due di loro sono stati ricoverati in ospedale. Sul posto stanno operando medici e soccorritori".
C'è una perdita di ammoniaca in un impianto chimico nella città ucraina nord-orientale di Sumy assediata dalle truppe russe. Lo ha detto il governatore regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyy, che non ha specificato cosa ha causato la perdita segnalata alle 4.30 ora locale nell'impianto Sumykhimprom. Ha spiegato inoltre che l'area, entro un raggio di cinque chilometri intorno all'impianto, è pericolosa. Lo riferisce la Reuters.
Intanto la Casa Bianca fa sapere che Biden sarà a Varsavia il 25 marzo. E nel pomeriggio sentirà al telefono Draghi e altri leader Ue.
Nel suo consueto videomessaggio notturno diffuso via social il presidente ucraino apre ai colloqui di pace a Gerusalemme: “Questo è il posto giusto per trovare la pace, se è possibile", elogiando il premier israeliano Naftali Bennet per gli sforzi nei negoziati e quello britannico Boris Johnson per il supporto militare e diplomatico: “È un vero amico degli ucraini”. Ringraziamenti anche per gli attori Mila Kunis e Ashton Kutcher: “Hanno raccolto 35 milioni di dollari per i profughi”.
PALERMO. È stato proiettato contemporaneamente in 42 città diverse per dire no alla guerra. “Artists United for Peace” è il video mapping realizzato dagli artisti di tutto il mondo per rispondere all'unanimità contro ogni forma di conflitto armato, in particolare quello che sta interessando in queste settimane l'Ucraina.
" In guerra nessuno ha ragione - spiega Vincenzo Montanelli della VM Agency Group - non c’è appartenenza di ceto sociale, sesso o età che possa tenere. Purtroppo porta disastri le cui conseguenze vengono pagate care sia da chi le provoca che da chi le subisce”.
Dall’America al Giappone, dalla Polonia alla Tailandia: tantissime le città sparse nel globo che hanno aderito all’iniziativa. A Palermo, il video è stato proiettato sabato sera sul prospetto di Palazzo delle Aquile. A fare da sfondo, una piazza Pretoria piena di gente. Organizzato dalla VM Agency Group di Vincenzo Montanelli, con il patrocino del Comune di Palermo, l'evento è stato proposto da Alessio Cassaro di Antaless Visual Design, artista palermitano che ha permesso il dialogo artistico fra i diversi paesi internazionali. "A seguito di un confronto con i diversi colleghi, che si occupano di arte visiva in tutto il mondo - racconta Cassaro - abbiamo deciso di divulgare un messaggio di pace universale che ho voluto fortemente far partire anche da Palermo”.
MONTEVAGO. E’ partito da Montevago (Agrigento) il bus umanitario che porterà in Polonia un carico di medicine e beni di prima necessità e che tornerà in Sicilia con a bordo una quarantina di profughi ucraini. L’iniziativa “Un cuore per l’Ucraina” è promossa dal comune di Montevago in collaborazione con l’associazione di volontariato “A Cuore Aperto”, che da diciotto anni è impegnata in progetti di assistenza sanitaria e all’istruzione in Tanzania. Collaborano altre associazioni del territorio che si sono mobilitate per la raccolta solidale che ha coinvolto in questi giorni anche le comunità di Santa Margherita Belìce, Burgio e Ribera. Medicinali e prodotti per bambini saranno consegnati a Lublino a un medico dell’ospedale di Sumy, tra le città ucraine sotto assedio, dove solo ieri, con l’apertura dei corridoi umanitari, è stato possibile per le agenzie umanitarie far arrivare i primi aiuti. Donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra troveranno ospitalità nel piccolo centro belicino dove alcuni cittadini, rispondendo all’appello del sindaco Margherita La Rocca Ruvolo, hanno messo a disposizione gratuitamente delle abitazioni autonome e ben arredate. Punto di riferimento per l’identificazione dei profughi, tramite le autorità ucraine, il parroco polacco don Sebastian Kondzior, per diversi anni cappellano ospedaliero al Policlinico Tor Vergata di Roma.