Si scrive Forza Italia ma si legge crisi del centrodestra, una crisi profonda per questioni di leadership ma anche di elezioni regionali.
Messo in discussione c’è anche il ruolo di Gianfranco Miccichè all’interno del partito azzurro, a chiederne un cambio sul coordinamento alcuni dissidenti, che avevano tentato anche il ribaltone del capogruppo all’ARS, eleggendo Mario Caputo, elezione poi indicata illegittima, per cui il capogruppo continua ad essere Tommaso Calderone.
Tutto passa dalla ricandidatura del presidente uscente, Nello Musumeci, che è stata messa in dubbio da Miccichè lanciando direttamente la sua corsa a governatore, una sorta di provocazione per indicare la porta a Musumeci.
Tensioni e manovre, che durante questa settimana hanno visto Miccichè azzerare le commissioni all’ARS e cercare di trovare alleanze di rottura con Musumeci con il Pd e il M5S.
Gaetano Armano cerca di gettare acqua sul fuoco, ha incontrato il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, alla ricerca di una nuova fase di dialogo, senza magari alcuna epurazione. I posizionamenti per le elezioni regionali di autunno fanno tutto il resto, imminente oramai l’ingresso in Forza Italia di Edy Tamajo e Nicola D’Agostino, i due già da mesi erano vicini a Miccichè, saranno candidati con molta probabilità dentro il contenitore forzista.
Il partito si è spaccato a metà, Miccichè apre alla Lega moderata di Nino Minardo, non escludendo la sua candidatura alla presidenza della Regione, isolando i sovranisti.
La Lega a Palermo è pronta ad appoggiare il candidato sindaco Francesco Scoma, il cui rientro in politica è stato molto apprezzato dai cittadini, se però la dirigenza forzista è pronta a fare un passo avanti per le regionali.
In questa corsa folle per Palazzo delle Aquile ci sono ad oggi dieci candidati e pochissimi programmi, molte idee confuse e zero soluzioni.
Ha iniziato il suo tour siciliano Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione, toccherà tutte e nove le province insieme al suo team.
Rossana Titone