La Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Palermo, il 29 marzo, ha parzialmente confermato le condanne degli imputati nel processo “Visir”, facendo proprio l’impianto accusatorio che aveva già trovato riscontro nella pronuncia di primo grado del Tribunale di Marsala, in composizione collegiale.
I Giudici di secondo grado hanno rideterminato le pene per gli impuntati (condannando Alagna e Vinci 9 a anni di reclusione, D’Aguanno a 11 anni di reclusione e Giacalone a 15 anni di Reclusione) relativamente all’imputazione di associazione mafiosa ritenendo di applicare la più favorevole disciplina ante novella 2015.
Il processo, tra i vari fatti, doveva accertare la sussistenza del tentativo di estorsione del Giacalone Michele ai danni della Billeci Immobiliare Srl.
Nelle specifico il Giacalone era imputato perchè “...compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere Billeci Salvatore (quale amministratore unico della Billeci Immobiliare Srl) ad affidare in subappalto alla Geral Immobiliare srl (riconducibile allo stesso Giacalone) una parte dei lavori di manutenzione della Piazza Guglielmo Marconi di Marsala”. Tale tentativo di estorsione sarebbe avvenuto approfittando della forza intimidatrice scaturente dal vincolo associativo dell'organizzazione Cosa Nostra.
La sentenza di appello, inoltre, ha anche confermato la condanna di primo grado al risarcimento danno di euro 30.000,00 in favore del Billeci Salvatore, costituitosi parte civile e difeso dall'Avv. Accardo Giuseppe (nella foto), del Foro di Marsala, il quale dichiara “Sono molto soddisfatto che i fatti relativi al mio assistito abbiano trovato ulteriore riscontro dinnanzi alla Corte di Appello di Palermo. Ovviamente attendiamo il deposito delle motivazioni della sentenza per fare ogni altra valutazione”.
La Corte di Appello ha confermato le statuizioni di primo grado in favore del signor Billeci Francesco (euro 15.000,00 di risarcimento) e della Billeci Immobiliare Srl, entrambi difesi dall'Avv. Tolomeo Francesca, del Foro di Marsala, la quale ha dichiarato “Oggi, con questa sentenza, si è fatta chiarezza in maniera definitiva sulla vicenda e sul coraggio che hanno avuto le vittime ha denunciare prontamente l’accaduto alle autorità ”.
Particolare soddisfazione è stata espressa da Nicola Clemenza, punto di riferimento dell'Associazione Libero Futuro Antiracket in provincia di Trapani e del movimento antiracket in generale, il quale dichiara: “Sono particolarmente contento dell'esito del processo “Visir” , la storia dei fratelli Billeci deve essere portata ad esempio come storia di imprenditoria sana che non si piega alle richieste estorsive e che, anzi, non esita a denunciare, le combatte a viso aperto nelle aule di Tribunale e vince”.