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11/04/2022 07:09:00

Il Kartibubbo Village e non solo. Definitiva la confisca di beni per Di Giovanni

 Definitiva la confisca dei beni per Calcedonio Di Giovanni, il noto imprenditore che, tra le altre cose, ha costruito il Kartibubbo Village a Campobello di Mazara, ed analoghe mire imprenditoriali aveva anche a Petrosino. 

Qualcuno dirà? Ma non è una notizia dell'anno scorso? In parte, si. La confisca era già diventata definitiva l'anno scorso (ne abbiamo parlato su Tp24 qui) solo che Di Giovanni aveva fatto ricorso in Cassazione. Adesso la Corte di Cassazione si è pronunciata, ha rigettato il ricorso, e per Di Giovanni è davvero la fine dei giochi.

La confisca riguarda beni pari a 100 milioni di euro. Sigilli ad appartamenti, terreni, conti correnti bancari ed aziende tra le quali un complesso turistico alberghiero nella Sicilia sudoccidentale, il Kartibubbo Village, "dove risultano essere stati ospitati boss mafiosi del calibro del capo mandamento di Mazara del Vallo", affermano gli investigatori.

Il provvedimento è arrivato dopo che la prima sezione della corte di Cassazione ha emesso "la sentenza di rigetto avanzata dall'imprenditore e ha posto fine al procedimento di prevenzione avviato dalla Dia nel 2014".

 

 

Di Giovanni, "secondo ricorrenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, era portatore di interessi delle cosche mafiose siciliane attraverso artificiosi meccanismi fraudolenti mediante i quali aveva accesso a cospicui finanziamenti pubblici nazionali e comunitari coinvolgendo nei propri progetti individui vicini ad un noto latitante mafioso", sostengono i magistrati.
Tra i beni confiscati a anche alcune società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in complesse operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali.

Curiosità: Di Giovanni è stato indagato anche per 16 reati tra abusi edilizi, truffe, furti di energia elettrica, sempre collegati all’attività di imprenditore edile e a violazioni della normativa edilizia. Implicato anche in un’indagine per omicidio colposo quando una turista di una sua struttura rimase folgorata nel fare la doccia poiché l’impianto non era in regola.