«Con l'indice di contagiosità che ha Omicron, le misure di contenimento non funzionano più. A Shanghai sono in lockdown da quasi un mese ma non si vede la fine. Sapendo di non poterlo contenere, fare circolare più liberamente il virus, proteggendo però anziani e fragili». Parola del microbiologo Andrea Crisanti, intervistato su La Stampa.
Il microbiologo dell'Università di Padova spiega così a La Stampa la sua strategia: dunque niente più «mascherine al chiuso e quarantena per chi è positivo perché con Omicron è cambiato il paradigma: la priorità non è più controllarne la diffusione ma non far ammalare i fragili perché se si contagia un quindicenne non fa nulla, se succede a un anziano con altre malattie si può ancora perdere la vita».
Sul lavoro, Crisanti sostiene che sarebbe il caso di «consentire l'attività in smart working» soprattutto a chi «non risponde al vaccino: stiamo tornando a 150 anni fa, quando le malattie infettive erano la prima causa di morte».