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15/05/2022 06:00:00

Giorgio Scichilone: "L'Università deve essere motivo di sviluppo culturale e socio-economico del territorio"

 Giorgio Scichilone, presidente del polo universitario di Trapani. Nei giorni scorsi c’è stato un Open Day che ha visto la partecipazione di oltre 800 studenti del territorio trapanese. Questo dimostra quanto sia importante questo polo universitario didattico per la provincia di Trapani.

Noi a Trapani stiamo facendo un grande lavoro dopo un paio d’anni nei qualil la pandemia ha inciso sulla nostra sede che si era allontanata, distaccata dal territorio. Da alcuni mesi stiamo ricominciando a dialogare con le istituzioni, le associazioni, con le scuole e le famiglie. Abbiamo fatto un Open Day, abbiamo aperto i locali, la sede al territorio, e c’è stata una risposta straordinaria, 800 studentesse e studenti che sono venuti nella nostra sede e ne siamo particolarmente felici, perché è un buon segno di come ci sia la richiesta qualificata di università a Trapani, questo ci incoraggia. L’università è importante per una città, per un territorio, perché può essere motivo di sviluppo culturale ma anche socio-economico. La risposta è stata davvero straordinaria, abbiamo eguagliato i numeri dell’Open Day di Palermo, non ce l’aspettavamo.

Qual è l’offerta formativa del polo didattico Trapanese?

Abbiamo dovuto riproporre l’offerta formativa dell’anno precedente perché i tempi tecnici per aprire nuovi corsi di laurea non c'erano. Attualmente ci sono di corsi di laurea giuridici: consulente giuridico d’impresa e giurisprudenza. Poi c’è turismo, territorio e imprese, che è un’evoluzione di scienze del turismo che per la provincia di Trapani dovrebbe essere fondamentale, c’è ingegneria della tecnologia per il mare che a Palermo non esiste e che l’Università di Palermo ha voluto fare specificatamente per Trapani. E’ un corso che ha una sua peculiarità sul territorio nazionale. Noi vorremo dei corsi che abbiamo una loro unicità, essere attrattivi non solo per il trapanese ma per l’intero territorio nazionale, e poi c’è infermieristica, aperto da poco, ma che già vede il pienone, una professione di cui c’è bisogno e abbiamo un boom di iscrizioni, e poi enologia, una straordinaria, importante attività formativa, un corso di laurea su cui noi crediamo molto, che interessa Marsala in maniera peculiare.

Quali sono i progetti per il futuro, la prossima programmazione?

La prima notizia per quanto riguarda il futuro è che a partire dal settembre prossimo è quello di poter conseguire il titolo per il sostegno. Questo titolo si può prendere all’Università di Palermo e nella sede di Trapani, con 300 posti. Questa è una rivoluzione socio-economica, mi permetto di enfatizzarla, ne siamo particolarmente contenti, non è stato facile perché i tanti docenti che volevano conseguire questo titolo dovevano spostarsi tra Enna e Messina, con disagi notevoli. Ora si può fare a Trapani e dal 1° settembre ci sarà questa opportunità. Le lezioni si seguiranno il venerdì pomeriggio e tutto il sabato. Vogliamo molto potenziare l’offerta formativa del polo di Trapani.

Ad Erice in campagna elettorale si parla molto di futuro dell’Università di Trapani, perché la sede fisica è nel Comune di Erice. Se ne parla molto nel dibattito con la provincia, a Marsala la vicenda del Commerciale è legata all’esistenza della facoltà di Enologia che la provincia vorrebbe destinare all’istituto superiore, poi si guarda ad alcuni territori, ad esempio Enna, dove vi è una università, sì privata, ma è la dimostrazione come anche in Sicilia l’università può essere motore di sviluppo per una comunità. Enna, in pratica, vive attorno all’indotto della Kore, perché da noi si fa così fatica a capire che, forse più dell’aeroporto, più di certe infrastrutture, l’università dovrebbe essere al centro di un progetto di costruzione, quando si parla di rinascita e resilienza, si deve pensare all’università, perché da noi è così difficile?

E’ vero questo, è una cosa su cui sto riflettendo tanto. Probabilmente anche noi come università abbiamo delle responsabilità, forse non siamo stati in grado di proporci per quello che l’università è e dovrebbe essere. Da una parte c’è la difficoltà a far comprendere come l’università sia fondamentale, essenziale per un risorgimento culturale ed economico del territorio, ma contemporaneamente, e questo mi dà fiducia e speranza, c’è una richiesta da parte delle istituzioni, io parlo con il prefetto, con la questura, con le scuole e i comuni del territorio, da Pantelleria ad Erice, da Marsala a Trapani, da Favignana a Salemi, parlo con i sindaci e tutti, devo dire, mi restituiscono l’idea che c’è una richiesta di una presenza qualificata dell’università, questo mi incoraggia molto per andare verso quella direzione. C’è questa potenzialità enorme su cui tutti insieme dobbiamo lavorare, noi siamo qui a disposizione.