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09/06/2022 06:00:00

Che fare con la posidonia a Marsala? Intanto ecco dove è andata a finire

Che fare con la posidonia spiaggiata a Marsala?
Come far convivere le esigenze ambientali e quelle economiche? E soprattutto come proteggere il litorale sud della città, oggetto da anni di speculazioni e abusi? C’è altro modo per gestire la posidonia, anzichè stoccarla in quella colmata di Casabianca diventata zona fuori controllo, dove tutti possono fare tutto?


Sono alcune domande che si pongono ad ogni inizio d’estate a Marsala, e che puntualmente non trovano risposta. Perchè, in città, le questioni ambientali e di decoro vengono rimandate e nascoste. Di anno in anno.


In questi giorni ci sono state molte proteste da parte dei cittadini per le spiagge invase dalla posidonia. Il sindaco Massimo Grillo ha cercato di difendersi in due modi. Da un lato ha detto che c'è stata una mareggiata "anomala" che ha compromesso tutto il lavoro che era stato fatto. Il Sindaco di Marsala dice che "gli esperti confermano che si è trattato di un evento mai accaduto". Dall’altro tirando in ballo le precedenti amministrazioni.

Stiamo parlando di una pianta protetta, ricordiamolo, che è fondamentale per proteggere la costa dall'erosione e per dare ossigeno al mare. La legge prevede il suo spostamento, collocandola in un'area apposita, per essere poi rimessa a fine stagione. Dov'è la posidonia fin qui spostata?
Alla Colmata di Casabianca, dove fanno mostra montagne di posidonia trasportata da camion e camion, notte e giorno, dai lidi marsalesi. Uno spettacolo non proprio decoroso per una un’area che dovrebbe invece essere riqualificata, ma che si trova in uno stato di degrado. Come mai finisce lì, alla Colmata, la posidonia? E’ frutto di un accordo stipulato ai tempi dell’amministrazione Adamo, e autorizzato dalla Regione. Autorizzazione che si sta rinnovando ogni tre anni per stoccare, provvisoriamente, la posidonia in un’area di 800 metri quadrati della Colmata. Ci sono però tanti dubbi su quello che succede alla Colmata. I cumuli di posidonia sembrano ben più corposi per occupare lo spazio consentito. Poi, ogni anno, a fine stagione, nessuno, con silenzio del Comune, va a riprendere la posidonia a fine stagione, o non si copre per poi smaltirla, senza ulteriori rifiuti, in maniera diversa. In molte zone ad esempio si porta in impianti di compostaggio.

Ed è impossibile, infatti, riprenderla dalla colmata, perchè, come sta avvenendo in questi giorni le alghe vengono “spalmate” se non addirittura spinte verso il mare oltre la Colmata.
Tra l'altro il problema non sono solo le alghe ma quello che, purtroppo, nascondono: cocci di vetro, rifiuti, lattine, chiodi e pezzi di legno. Qual è il piano del Comune per la gestione della posidonia, insomma? Che è una questione non di poco conto, perchè, ad ampio raggio, si tratta di avere un’idea, anche di gestione e tutela del paesaggio.

Legambiente ha espresso un parere netto. La posidonia deve restare dov’è, perchè protegge le spiagge già devastate da anni di rastrellamenti, abusivismo, speculazione e dall’erosione naturale della costa. “La posidonia è una pianta, e più ce n’è più il mare è pulito. Abbiamo una fortuna e non lo capiamo. La posidonia ha una funzione naturale importante, quella di trattenere la sabbia e mantenere la spiaggia”, ha detto il vice presidente di Legambiente Marsala-Petrosino, Salvatore Sinatra. “Non bisogna toglierla, perchè protegge la costa, al massimo occorre creare dei corridoi per l’accesso in spiaggia. Negli anni abbiamo devastato una costa, dalla costruzione della strada litoranea, alla costruzione delle case vicine al mare, distrutto il sistema dunale, la chiusura dell’alveo del fiume Sossio con la costruzione di case e ville sopra”, aggiunge l’attivista di Legambiente. “E’ clamoroso che la Regione autorizzi l’utilizzo di mezzi meccanici, cingolati, per entrare in spiaggia, schiacciare le dune, prendere posidonia mista a sabbia e portarla nei posti più improbabili come la Colmata” aggiunge Sinatra. “E’ difficile coniugare le esigenze ambientali da quelle economiche, ma lasciare la posidonia in spiaggia è un investimento sul futuro delle nostre spiagge che stanno scomparendo”.

 

 

 


Intanto la protesta dei cittadini monta anche sui servizi che ancora stentano nelle spiagge marsalesi. “Il fatto di non mettere i bidoni della spazzatura per tempo fa si che gli incivili (che sono sempre di più) lascino i loro rifiuti in spiaggia alla mercé di cani, gabbiani, topi e soprattutto del vento : cartacce unte di cibo, bicchieri di carta, bottigliette lattine, mascherine usate, fazzolettini di carta (usati ovviamente)”, ci segnala un lettore. Che conclude con ironia.

“E mi auguro che questa volta vengano messi dei bidoni che restino in piedi anche in presenza di vento. Oppure anche il vento sembra cosa anomala per Marsala al sindaco in carica ?”.