Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/06/2022 06:00:00

  Caos musica live a Marsala. Cittadini esausti e locali fuori regola. Ecco cosa succede

 Musica sì, musica no. E’ arrivata l’estate, e il centro storico di Marsala è sempre più frequentato. La movida si accende, i locali mettono musica, le band suonano. Ma c’è un difficile equilibrio che rischia di non essere trovato, tra la voglia di suonare, e animare le serate estive, e la tranquillità degli abitanti del centro storico che lamentano la musica troppo alta di alcuni locali che si trasformano in vere e proprie discoteche.
In tutto ciò ci sono le regole che pochi locali, fino ad alcuni giorni fa, rispettavano.

E partiamo da qui. Perchè un paio di settimane fa la polizia municipale ha fatto una serie di controlli nel centro storico di Marsala per verificare che i locali avessero le documentazioni in regola per poter accendere le casse o far suonare band dal vivo. Ci sono state alcune sanzioni, per qualche migliaio d’euro, ai gestori dei locali in cui si esibivano gruppi dal vivo. Sanzioni che hanno creato panico tra i gestori e gli stessi musicisti, tant’è che si era sparsa la voce che non si potesse più fare musica dal vivo nei locali del centro storico. Per due fine settimana, infatti, pochissimi pub e bar hanno ingaggiato gruppi live.
In realtà i controlli hanno dato una “spallata” al fenomeno della musica “abusiva”.
In pratica, ogni locale che vuole fare musica, deve avere, appunto, la scia musicale. Lo stabilisce la legge quadro sull’inquinamento acustico. La scia musicale la deve presentare qualsiasi esercizio pubblico al suap, con un modulo online, corredato di una perizia di valutazione dell’impatto acustico fatta, appunto, da un perito. Questa Scia si presenta periodicamente, tendenzialmente ad inizio stagione, nella quale si indicano i giorni in cui si vuole fare musica. Di fatto la perizia garantirebbe che la musica abbia livelli regolari, cioè con decibel che non superino quanto stabilito dal piano comunale di impatto acustico. Anche perchè dichiari di avere o un sistema di insonorizzazione o un limitatore acustico.


Se non c’è questo documento si è già fuori regola, anche se si sta diffondendo musica a volume consentito.
Ebbene, nei giorni scorsi i vigili urbani hanno appurato che alcuni locali non avevano la Scia acustica. E’, come dire, un primo controllo amministrativo In seconda battuta, poi, può intervenire l’Arpa, attraverso le misurazioni acustiche per verificare il rispetto dei limiti dei decibel. Dopo i controlli di due settimane fa c’è stato il panico tra i locali e i musicisti. Molte serate sono state annullate, in attesa di capire cosa stesse succedendo. I locali non hanno messo neanche Radio Maria in diffusione, per non rischiare. Poi pian piano si sono messi in regola. Infatti nell’ultimo fine settimana ci sono stati ulteriori controlli, a seguito dei quali è stato accertato che diversi pub e bar che ha predisposto la Scia. Altri, invece, preferiscono ancora non fare musica dal vivo.

Nonostante i controlli, però, c’è sempre chi alza al massimo il volume. Ci arrivano infatti segnalazioni di abitanti del centro storico che non riescono a dormire la notte, che non riescono ad avere un momento di tranquillità per la musica ad altissimo volume. Qualche sera fa, ad esempio, ci dice una signora che abita nei pressi di piazza del Popolo arrivava limpidamente e a tutto volume la musica che metteva un bar come se si fosse ad un rave party. “Noi non ce la facciamo più. Dove sono i controlli? Ci sentiamo isolati. Non possiamo più tenere le finestre aperte. Ci sono locali che ci costringono a stare murati in casa. E anche con gli infissi chiusi arriva la musica. Questo è ingiusto”, ci dice la cittadina.


E come queste altre segnalazioni arrivano da altri punti del centro storico. Da chi abita nei pressi dell’Antico Mercato, a chi vive vicino Porta Nuova o piazza Loggia.
Marsala come una discoteca a cielo aperto.