Approda a Roma, alla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, il caso dell’avvocato marsalese accusato da un imprenditore di avere reso falsa testimonianza in una causa civile. Causa persa dall’imprenditore.
Quest’ultimo, infatti, dopo avere depositato la sua denuncia alla Procura di Marsala, l’ha inviata, con raccomandata, anche alla Suprema Procura della Capitale in quanto l’avvocato è anche magistrato onorario.
“E oltre a perdere la causa – ha sottolineato l’imprenditore – sono stato condannato anche al risarcimento danni”. Denunciato anche un collega di studio dell’avvocato al centro della vicenda, anche se in questo caso non viene specificato il reato. A sostegno della sua tesi, l’imprenditore cita alcune testimonianze, allegando i verbali d’udienza, rese nel processo penale relativo al fatto in questione. E cioè un presunto gesto minaccioso dell’imprenditore contro un’altra persona mentre era in attesa nello studio dell’avvocato, che sarebbe arrivato dopo il fatto. Mentre nel processo civile, lo scorso febbraio, il professionista ha detto che era presente. Per l’accusatore, la prova di quanto afferma è nelle carte. Insomma, la prova sarebbe evidente. E anche per questo, la denuncia è stata presentata pure al consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati.