“Gravità e materia nel mondo subnucleare”. E’ il titolo della lezione magistrale – eccezionalmente aperta al pubblico - che il Premio Nobel per la Fisica nel 1999 Gerardus ‘t Hooft tiene oggi, 22 giugno, a Erice.
La lezione concluderà la minirassegna del “Giugno della Scienza” programmata dalla Fondazione Ettore Majorana e avviata la settimana scorsa con il Simposio sull’Idrogeno. Dopo i due anni di stop della pandemia, la Fondazione ha infatti ripreso dal mese di aprile a Erice il fitto calendario di scuole di specializzazione frequentate da decenni dalle migliori menti di tutto il mondo, ricercatori e allievi delle università italiane e straniere.
Il 22 giugno, a conclusione del 58° corso della Scuola Internazionale di Fisica Subnucleare – istituita a Erice nel 1962 dal fisico prof. Antonino Zichichi e confluita nella Fondazione Ettore Majorana – nell’Aula Magna dell’Istituto Blackett - San Domenico (ore 19.30) insieme ai circa 130 “cervelli” internazionali ci saranno anche semplici cittadini, turisti ma anche studenti siciliani attratti a Erice dall’imperdibile occasione di seguire dal vivo la lezione di un premio Nobel.
Con ‘t Hooft, direttore della Scuola, sarà il collega e condirettore, Antonio Zoccoli, docente di Fisica nucleare all’Università di Bologna. Introducono la relazione la sindaca di Erice, appena riconfermata, Daniela Toscano, e per la fondazione Majorana, Lorenzo Zichichi.
La Fondazione prosegue il calendario di corsi con quello dedicato all’acqua e alla sua salvaguardia, in programma dal 24 giugno e fino al 2 luglio con la condirezione di Peter Hänggi, fisico teorico svizzero - professore di fisica teorica all'Università di Augusta conosciuto per i suoi lavori originali sul moto browniano e sul concetto di motore browniano, risonanza stocastica e sistemi dissipativi – e di Fabio Marchesoni, fisico Unicam della Scuola di Scienze e Tecnologie e uno dei membri del team internazionale impegnato nel lavoro di ricerca che ha portato alla prima misura sperimentale degli effetti idrodinamici che regolano il trasporto di materia in micro- e nano-canali di interesse biotecnologico e nanotecnolgico. Anche qui oltre un centinaio di giovani studenti internazionali e professori dalle accademie di tutto il mondo.
La Fondazione Ettore Majorana
La Fondazione e Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana” (EMFCSC) è stata fondata a Ginevra nel 1963 dal fisico Antonino Zichichi, che ne è anche il presidente. Nasce nel maggio del 1962, negli anni cruciali della Guerra Fredda, su input del professor Zichichi che mette d’accordo i premi Nobel Isidor I. Rabi e Patrick M. S. Blackett, e i fisici Victor F. Weisskopf, direttore del CERN, e John S. Bell sul progetto di riunire una volta l’anno, in Sicilia, a Erice, scienziati e studiosi di tutto il mondo – compresi russi e americani - per dibattere sulle nuove scoperte nel campo della fisica nucleare e confrontarsi, superando steccati politici e ideologici, sui risultati conseguiti nel corso dell’anno. Il documento che firmarono determinò la rinascita culturale della città di Erice che nel tempo, stante la Guerra Fredda, si è guadagnata l’appellativo di “Città della scienza per la pace”. Più di recente, mutate le condizioni geopolitiche, la Fondazione Ettore Majorana ha orientato l’attenzione della comunità scientifica internazionale sui temi delle emergenze planetarie con focus su acqua, aria ed energia.
La Fondazione Ettore Majorana, visitata nel 1993 anche da Papa Giovanni Paolo II, ha ospitato sino ad oggi oltre 137mila scienziati, 151 dei quali vincitori di Premi Nobel, di cui 102 lo hanno vinto dopo essere stati a Erice. Sono attive oltre 130 scuole e corsi di specializzazione. Dopo la pausa legata alla pandemia, dall’estate 2022 la Fondazione Majorana ha ripreso ad ospitare i corsi e workshop che coinvolgono studenti universitari e ricercatori di atenei internazionali. Fra gli appuntamenti annuali figura la Scuola di Fisica Subnucleare, il corso di studi più antico della Fondazione e attualmente diretta dal fisico e Premio Nobel Gerardus ‘t Hooft e Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). La Fondazione è intitolata al catanese Ettore Majorana, luminare di fisica nucleare che ha legato il suo nome alla scoperta dei neutrini ed è misteriosamente scomparso nel marzo 1938.