Chi verrà in Sicilia quest’anno con molta probabilità non tornerà il prossimo anno, non bastano gli incantevoli tramonti, non è sufficiente la buona cucina tradizionale (perchè di modernità ce ne è poca, visto che nei bar è difficile trovare il caffè freddo, il latte di riso o quello vegetale di mandorla), non basta nemmeno il bel mare.
Insufficienti i servizi, i collegamenti che non ci sono da una città all’altra, tutto è lasciato al caso, che poco o nulla ha a che fare con le divinità greche.
Oltre i disservizi ci sono gli alloggi, semplici b&b a notte quotati oltre 120 euro a camera( menomale che erano nati per un turismo a portata di tutti), le case vacanza poi hanno toccato prezzi mortificanti per chi li affitta e chi ne produce profitto, per una casa al mare zona sud a Marsala si è arrivati a chiedere oltre 3000 euro al mese.
Il dato inquietante lo serve l’Osservatorio nazionale dei consumatori: la Sicilia è la regione dove i prezzi hanno subito il maggiore aumento rispetto al resto dell’Italia, vicinissima c’è la Sardegna(che però da sempre si rivolge ad un turismo di fascia alta). A famiglia si spenderà quest’anno mille euro in più rispetto al 2021, i prezzi di un ombrellone in spiaggia con 2 lettini sono intorno ai 20-30 euro.
La scusa è servita sul caro materie prime e quindi inevitabile gli aumenti ma in molti parlano di speculazione. Aumentati i costi anche degli aerei, volare sulla Sicilia ha un costo altissimo, stessa cosa se ci si sposta in auto imbarcandosi e prendendo le cabine, staccare un biglietto per l’estero andata e ritorno costa meno, seppure in questo momento a dire la verità negli aeroporti italiani c’è grande caos, i voli con netto ritardo hanno creato danni economici ai turisti che dall’ Italia erano in partenza per Grecia e Spagna.
L’aumento vertiginoso dei prezzi poi si ha soprattutto nei ristoranti, nei pub e in chi confeziona aperitivi al prezzo di Montecarlo ma con le patatine comprate al discount.
La Sicilia è imbattibile per non fidelizzare il turista, cosa diversa accade in Puglia, regione ben strutturata da un punto di vista di accoglienza, competitiva e meta scelta da tanti giovani.