Dopo il successo dello scorso anno ritorna il Salìber Fest, il festival del libro nella città di Salemi.
Tra le torri del Castello normanno svevo, per quattro giorni (27, 28, 29 e 30 luglio), attraverso vari talk, sarà possibile interagire con diversi autori e i loro personaggi. Il Festival, curato dall’associazione culturale “Liber…i”, è reso possibile grazie al patrocinio oneroso del Comune di Salemi.
“Il viaggio” sarà il tema di questa seconda edizione, “pagine che si fanno mappa, parole che tracciano rotte, libri che diventano bussole, necessarie per orientarsi in tempi così difficili. Racconteremo di fughe e ritorni, di sofferenza e salvezza. Di guerre. Scopriremo Paesi, storie e culture, capiremo conflitti di oggi e di ieri. E poi macerie, mostri e paure e il desiderio più grande... fuggire il male, spiegare le vele e viaggiare alla ricerca di libertà.” Queste le prime parole di presentazione da parte dell’associazione.
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“Non sarà un viaggio rassicurante. Ma necessario, quello sì. – precisa il direttore artistico Filippo Triolo - ci muoveremo in un mondo minato. Chiederemo aiuto alla filosofia per abbattere muri. Alla poesia per costruire ponti. Riscopriremo capolavori e in quelle pagine vi leggeremo il presente. La buona letteratura ci farà da bussola. Ne avremo bisogno. Il 27 si spiegano le vele e si salpa.”
In questa seconda edizione del Salìber Fest particolare attenzione dunque al viaggio, sia per i lettori che potranno conoscere terre lontane, culture e tradizioni diverse, ma soprattutto un viaggio inteso come fuga da un dolore alla ricerca di libertà. Tra i partners del Festival anche Unicef e Mediterranea Saving Humans. A rendere ancora più preziosi i pomeriggi del festival gli intermezzi musicali a cura della chitarrista Marilena Cucchiara e le letture eseguite dall’attrice siciliana Giuditta Perriera – grazie alla collaborazione con il nuovo festival cinematografico CineKim che si svolgerà nelle stesse giornate dopo il Saliber.
Ad aprire il festival mercoledì 27 luglio, alle ore 17,30, sarà il giovane esordiente messinese Mattia Corrente con il suo romanzo “La fuga di Anna” ( Sellerio editore). Un romanzo dal sapore antico, il peregrinare del vecchio Severino per la Sicilia, un’indagine nel passato, un’immersione nella memoria, un esame delle proprie azioni e delle proprie scelte, dalle quali emergeranno le verità fino ad allora eluse, devastanti e impietose.
A seguire una delle voci italiane più importanti della poesia contemporanea Maria Grazia Calandrone presenterà la raccolta antologica "Versi di libertà. 30 poetesse da tutto il mondo" (Mondadori Oscar bestsellers). Una galleria di ritratti di donne accomunate dall’aver trovato nella poesia la possibilità (talvolta l’unica possibilità) di dire la loro sulla vita e sul mondo. Voci note e da scoprire, dai paesi più diversi e lontani.
La seconda giornata, giovedì 28 luglio, si aprirà alle ore 17,30 con la presentazione de "La cala. Cento giorni nelle prigioni libiche" (Bompiani – collana Munizioni) degli autori Catia Catania e Giuseppe Ciulla. Sarà presente l’autrice mazarese pronta a raccontarci le storie d Piero e Rosetta e delle donne e degli uomini, dei pescatori che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia in Libia. Le loro sono le voci del Mare di mezzo che ci raccontano l’inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque.
Il pomeriggio prosegue con Alessandra Carati, già vincitrice del Premio Viareggio-Repaci e reduce dal terzo posto al Premio Strega e il suo libro "E poi saremo salvi" (Mondadori), uno straordinario romanzo di formazione, una saga familiare, l'epopea di un popolo; ma soprattutto il racconto di come una piccola, densa vicenda privata può allargarsi fino a riflettere la tensione umana alla "casa", il posto del cuore in cui ci riconosciamo. Pagine sulla tragica guerra in Bosnia-Erzegovina che lette oggi sembrano di un’attualità sconvolgente.
Venerdì 29 luglio sarà una giornata dedicata all’Oriente e al Medio Oriente. Alle 17,30 l’autrice Sarah Ines Belmonte con il suo libro d’esordio "La pittrice di Tokyo" (Rizzoli) ci porterà in Giappone all’alba della Seconda Guerra Mondiale, raccontandoci di un’amicizia, di una fuga che ha il profumo di libertà, presentandoci O'Tama Kiyohara, straordinaria pittrice giapponese che per amore ha trascorso più di cinquant’anni a Palermo creando con le sue opere un ponte invisibile tra le due isole del suo cuore.
Il festival prosegue con il regista e scrittore curdo Fariborz Kamkari che presenterà "Ritorno in Iran" (La nave di Teseo). La storia di un quarantenne regista curdo-iraniano costretto a ritornare in Iran ed invischiato suo malgrado in un mondo di cui quasi non riconosce più le dinamiche, e come sospeso in un tempo surreale, il passato torna sotto forma di condanna, di circolo vizioso, dove anche i sentimenti più puri non trovano spazio e la verità, a lungo temuta e nascosta, si palesa in tutta la sua violenza beffarda e sconvolgente.
L’ultima giornata del festival, sabato 30 luglio, sarà dedicata alla riscoperta di un grande classico del Novecento. Alle 17,30 sarà la volta del reading del capolavoro di Luis- Ferdinand Cèline “Viaggio al termine della notte” a cura di Silvio Spisso e Filippo Triolo. Un libro che è uno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell'uomo così com'è. L'anarchico Céline, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l'ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell'Africa coloniale, la New York della «folla solitaria», le catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. Un'opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell'abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell'incubo. Oggi il “Viaggio” si offre a nuove generazioni di lettori con l'intatta freschezza di un «classico» che non finisce di stupire per la sua modernità.
A seguire il professore di filosofia più amato e seguito dai ragazzi, Matteo Saudino presenterà il suo libro “Ribellarsi con filosofia” ( Vallardi editore). Un libro di filosofia, sì, ma anche un'arma contro il pensiero normalizzato e uno strumento per coltivare l'indipendenza di giudizio, sempre più indispensabile in un mondo dominato dall'omologazione di massa. Matteo Saudino ci presenta dieci filosofi per dieci atti di ribellione, raccontati tra realtà e finzione: un viaggio controcorrente, da Anassimandro a Marx, passando per Epicuro, Ipazia, Pascal, Spinoza, Olympe de Gouges e Kant, per guardare sotto la superficie e imparare a scegliere la strada che fa per noi, diventando finalmente artefici del nostro destino.