Ieri mattina un ragazzo di 13 anni è finito alla guardia medica a causa di un incendio che gli ha provocato nausea e vomito.
Ce lo racconta Daniele Passanante, giornalista di Torino che viene spesso a Campobello di Mazara e che, in questa calda estate, di roghi tossici originati da discariche abusive di rifiuti ne ha visti diversi (qui un nostro articolo di alcune settimane fa), chiamando più volte carabinieri e vigili del fuoco.
Riportiamo di seguito la sua lettera.
Mi trovo a Tre Fontane dal 22 di giugno. Questa notte (2 settembre 2022), per l’ennesima volta, la mia famiglia e io abbiamo respirato fumi di plastica bruciata. Un incendio ha infatti interessato l’area in cui mi trovo, a partire dalla mezzanotte. Mio figlio di 13 anni, alle 5 di questa mattina, si è svegliato con forte nausea e ha vomitato almeno 5 volte. L’ho portato in guardia medica turistica a Triscina dove gli hanno somministrato un antiemetico.
Dopo essermi occupato di mio figlio, ho contattato la Protezione civile, i Vigili del fuoco, Arpa Sicilia e li ho informati del rogo tossico che però non sono riuscito a localizzare. Al 115 mi hanno anche attaccato il telefono in faccia perché non comunicavo l’indirizzo preciso del luogo dell'incendio. Ma era notte e non si capiva da dove arrivasse il fumo. Con le luci dell’alba, dalla spiaggia, questa mattina presto ho iniziato a vedere una nuvola nera che il vento da Campobello di Mazara portava fino al mare.
Dapprima, a inizio luglio, questi roghi certamente di origine dolosa si sono verificati soprattutto durante il giorno. Dal mese di agosto invece sono stati appiccati per lo più di notte. Dopo l’episodio di oggi e dopo due mesi in cui ho segnalato alle autorità uno o più incendi al giorno, vorrei essere certo che il sindaco di Campobello di Mazara abbia disposto tutti i protocolli di Protezione civile che il Comune dovrebbe attivare e che invece evidentemente non attiva. Gli incendi continuano infatti a verificarsi e mi chiedo quale sia l’attività di prevenzione per questa emergenza che sembra essere del tutto sottostimata.
Da questa mattina sto cercando di mettermi in contatto con gli uffici comunali. Al centralino risulta impossibile parlare con la sala operativa della Polizia locale. Per fortuna esiste la posta elettronica certificata, ma in seguito agli esposti che ho presentato a partire dal 30 giugno non è arrivata alcuna risposta nemmeno via Pec.
Intanto il territorio continua a bruciare, i responsabili restano impuniti e i veleni continuano a intossicare i cittadini.