E' stata la lite Renzi - Conte ad animare questa ultima domenica di campagna elettorale. Poi c'è stato l'evento della Lega a Pontida, con Salvini che promette di abolire il canone Rai. A Monza, invece, Letta ha riunito gli amministratori del Pd. Meloni è stata costretta ancora una volta a chiarire le sue singolari opinioni sulla 194. Vediamo insieme le principali notizie.
MELONI. «Io non ho mai detto che voglio toccare la prima parte della 194, non l'ho mai detto nell'arco della mia esistenza. Io non ho mai detto che voglio modificare la 194, ma ho detto che voglio applicarla: vorrei aggiungere diritti, che le donne che si trovano nelle condizioni di abortire perché non hanno alternative, magari per ragioni economiche, possano avare quella alternativa». Lo ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Mezz'ora in più, su Rai tre. Poi, parlando dei medici obiettori di coscienza, Giorgia Meloni ha aggiunto: «Il diritto all'aborto in Italia è sempre stato garantito. Ci sono donne che hanno avuto delle difficoltà? Ma c'è anche la coscienza delle persone, anche quella è libertà. Non mi risulta che nessuna donna non abbia potuto portare a termine la gravidanza». Nella legge «c'è un equilibrio che difende la libertà delle persone di fare le loro scelte e credo che si debba difendere la coscienza delle persone che non se la sentano».
CONTE - RENZI. Un 'mezzo uomo' che parla con 'un linguaggio da mafioso della politica'.
Si alzano i toni della campagna elettorale ed e' Matteo Renzi ad usare l'epiteto piu' duro, almeno fino ad oggi, di questa corsa al voto che e' arrivata alle sue battute finali.
A far perdere la calma all'ex premier sono state queste parole del leader Del M5s Giuseppe Conte pronunciate dalla Sicilia: 'Renzi parla di vergogna. Ma se non si vergogna lui, senatore della Repubblica, che si e' fatto pagare dagli arabi e ha fatto una marchetta sul Rinascimento saudita, possono vergognarsi le persone che prendono il reddito di cittadinanza? Lui prende 500 euro al giorno', ha premesso con un attacco personale. Per poi aggiungere, rivolto ai cittadini che lo ascoltavano: 'Secondo voi, tutte queste persone che applaudono prendono il reddito di cittadinanza? Renzi deve fare una cosa, venga, finalmente senza scorta, in mezzo alla gente a parlare, ad esporre le sue idee. Venga a dire che in Italia non occorre un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda'. Passano poche ore e - in questa frenetica campagna elettorale nella quale i leader battono a tappeto tutte le province d'Italia - Matteo Renzi, che oggi sarà a Palermo, si materializza a Genova e non usa toni diplomatici: 'Ti devi vergognare Giuseppe Conte pensando che qualcuno possa picchiarmi. E' incredibile questo modo di fare che inneggia alla violenza. Conte sei un mezzo uomo, abbi il coraggio di fare un confronto civile sui temi, questo e' un linguaggio da mafioso della politica'. Ma non basta: 'Tre ore fa Conte ha detto 'Renzi venga senza scorta a Palermo a dire che vuol togliere il reddito di cittadinanza'. Cosa stai facendo Giuseppe Conte? Stai minacciando la violenza fisica', afferma Renzi. In serata il leader M5s prova ad abbassare i toni e non controreplica con violenza: 'Renzi la smetta con le furbizie e non stravolga le cose. Non scambi per un invito alla violenza l'appello che gli rinnovo: si confronti senza filtri con il mondo reale e ascolti la voce di chi non ha niente. L'unica vera minaccia e' quella che Renzi rivolge ogni giorno verso chi e' in gravi difficolta' economiche e non arriva neppure a meta' mese'.
ALBANESE. Il Sud è strategico per l'Italia dal punto di vista geografico, geopolitico ed economico. E la sede deve essere insediata al Sud: Palermo, Napoli, Cagliari, Bari o comunque uno dei capoluoghi delle otto regioni del Mezzogiorno d'Italia". Lo dice il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, che aggiunge: "il nostro Paese ha bisogno di unità perché l'Italia è come una catena, forte quanto il suo anello più debole. Il principio di coesione deve trovare una rapida applicazione nei nostri territori e deve avere una immediata ricaduta nelle nostre realtà produttive".
Secondo Albanese, il Sud è il baricentro per le dinamiche di sviluppo vero. "Coesione non può essere un nome, deve essere un fatto. Per andare da Palermo a Reggio Calabria bisogna prendere due aerei e fare scalo a Roma. Questo - che è solo un esempio, dice il presidente di Confindustria Sicilia - indebolisce tutto il sistema Paese. Perché con queste fragilità ataviche l'Italia arretra di fronte alle potenze straniere. Tutto questo in un momento in cui dovremmo cercare maggiore autonomia e solidità sulle fonti energetiche, sulla trasformazione ambientale, sulle tappe mediterranee delle rotte internazionali dello sviluppo", conclude Albanese.
BERLUSCONI. Cosa fare sul tema dell'energia nel caso che il centrodestra vada al governo? "Nell'immediato possiamo soltanto garantire che l'aumento dei prezzi del gas non ricada sugli utilizzatori. Dobbiamo essere onesti con gli italiani: la sinistra ci ha lasciato in una condizione gravissima, esposti a rischi di crisi come quella che e' stata scatenata dalla guerra in Ucraina". Cosi' Silvio Berlusconi in un'intervista a 'Zona bianca' su rete 4. "Perche'? Perche' in questi 11 anni non hanno fatto nulla: hanno bloccato i rigassificatori, hanno bloccato i termovalorizzatori, hanno bloccato persino le energie rinnovabili, con la scusa del
paesaggio, naturalmente hanno bloccato la ricerca sul nucleare, anche quello pulito di quarta generazione, che secondo l'Europa rappresenta il futuro dell'energia", osserva.
"Noi - aggiunge - rimetteremo in moto tutto questo, sara' uno dei nostri primi impegni. Ma sono interventi che richiedono tempo. E' giusto che gli italiani lo sappiano, e sappiano di chi e' la colpa".
LETTA. "Non ci sono aumenti di tasse nel nostro programma. C'è il taglio del cuneo fiscale. E c'è la proposta" della dote ai 18enni che viene coperta "con l'intervento su successioni superiori ai 5 milioni di euro. Un segnale importante per i giovani che sono al centro della nostra campagna e questa settimana farò un appello al voto per i giovani". Così Enrico Letta a In mezz'ora In Più.