Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/10/2022 15:00:00

Dal 2025 il caricabatterie unico ad Usb per i telefonini

 Dal 2025 tutti i dispositivi elettronici di piccola taglia saranno ricaricabili con cavo USB-C. "Sostituiremo questo groviglio di cavi con questo", esulta Alex Agius Saliba nell'emiciclo comunitario.

L'eurodeputato maltese è il relatore di una direttiva appena approvata a maggioranza schiacciante dal Parlamento europeo: 602 voti favorevoli, a fronte di soli 13 contrari e otto astenuti, per la norma che impone un unico caricabatterie per tutti i telefoni cellulari e i dispositivi elettronici di piccola taglia, come i tablet.

Entro la fine del 2024, per ricaricarli tutti basterà possedere un solo cavo con connettore USB-C, che dal 2026 diventerà la norma anche per i computer portatili.

"Nell'autunno 2024 il caricatore unico sarà adottato per 14 categorie di prodotti che rientrano in questa normativa, tra cui smartphone, cuffie, auricolari e tablet", afferma Agius Saliba a Euronews.

L'ultimo tassello mancante è il via libera definitivo dei governi dell'Unione Europea, atteso entro la fine di ottobre. Poi, dopo l'adozione formale della direttiva, i 27 Stati membri avranno 12 mesi di tempo per recepirla nella legislazione nazionale e altri 12 mesi per applicare le norme. Cavi e dispositivi inadeguati, insomma, hanno i giorni contati.

La novità legislativa riguarderà tutti i produttori di dispositivi elettronici distribuiti nel mercato europeo, chiamati ora ad adottare un'unica tecnolgia standard. Non è un mistero che l'azienda più colpita nei suoi interessi da questa norma sia Apple, spiega l'europarlamentare. "Fondamentalmente, quando si parla di smartphone, Apple è sempre il convitato di pietra, l'elefante nella stanza". (Euronews)