Marsala esporta mafia a Torino.
Otto persone sono state arrestate in Piemonte per usura. Erano capeggiate da un volto noto alle cronache marsalesi: il 70enne Carlo Zichittella.
L'operazione è stata portata avanti dalla Procura di Torino. Gli arrestati sono indiziati della commissione, in concorso tra loro, di reati di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
L’operazione, denominata “Vittoria”, è stata avviata nell’agosto 2020 e ha consentito di rilevare evidenze probatorie circa plurimi e ripetuti fatti di usura ed estorsione che sarebbero stati commessi dalla famiglia di origine marsalese, i Zichittella, e da altri soggetti alla stessa collegati, operanti essenzialmente su una specifica area della città di Torino, in particolare ai danni dei commercianti del mercato rionale di piazza della Vittoria.
Srive in una nota la Guardia di Finanza. "Le indagini hanno consentito di appurare che gli indagati, approfittando anche della situazione di necessità derivante dalla crisi aggravata dell’emergenza pandemica, avrebbero concesso alle vittime prestiti a tassi di interesse addirittura pari anche al 240% annuo, ponendo in essere condotte estorsive finalizzate al recupero degli stessi. I successivi accertamenti, condotti attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di raccogliere gravi indizi in ordine alle modalità di espressione della forza intimidatrice da parte degli indagati, tale da generare una condizione di grave assoggettamento delle vittime e l’omertà rispetto agli organi inquirenti, tipica del metodo mafioso. Aggravante, questa, contestata dall’Autorità giudiziaria procedente".
La zona in cui agivano era quella di Piazza della Vittoria, prima periferia della città. I commercianti erano vessati e minacciati per non rivelare nulla sui prestiti con tassi usurai che la famiglia Zichittella dava loro, complice la crisi dovuta alla pandemia. I tassi arrivano fino al 240% annuno.
Carlo Zichittella, 70 anni, è un volto noto della criminalità mafiosa marsalese. Già condannato per associazione mafiosa, è stato protagonista della "guerra di Marsala" che sporcò di sangue le strade della città nel 1992. Lui stesso, nelle intercettazioni, faceva riferimento al curriculum criminale, «per contribuire a creare un clima di timore, avendo fatto parte di Cosa Nostra». Mica solo aneddoti e chiacchiere: «Risulta acclarato — argomenta nell’ordinanza il gip Edmondo Pio — come Zichittella abbia a disposizione uomini a cui eventualmente si può rivolgere per organizzare e intraprendere in qualsiasi momento azioni violente e potenzialmente mortali». Un vero e proprio padrone della piazza. Intercettato al telefono diceva: «Tutti sanno qua che siamo mafia».
Con lui arrestato anche il genero, Antonino Striano, 47 anni. Si comportava in maniera «aggressiva e prepotente con gli ambulanti». Raccontano una vittima alla Finanza: «Per ogni mille euro, ne avrei dovuti restituire 200 al mese, solo a titolo di interesse, più il capitale». Erano terrorizzati, dalle minacce: «Io ti dò fuoco davanti ai carabinieri». Una volta, ruppero un dente a un signore, costretto a consegnare la pensione di invalidità e parte del reddito di cittadinanza.
A propposito, tre degli arrestati percepiscono il reddito di cittadinanza.