Continua la crescita del Covid in Sicilia e in provincia di Trapani.
Sull’isola si tratta di una crescita più contenuta rispetto alle ultime settimane, quando si è registrata una costante impennata dei casi a doppia cifra. Secondo il bollettino settimanale in Sicilia c’è stata un aumento dell’incidenza dei nuovi casi del 3,54% rispetto alla settimana scorsa. La provincia di Trapani, con oltre il 19% in più di nuove infezioni, è seconda tra le province siciliane per incremento dell’incidenza.
C’è molta curiosità, però, su quelli che saranno i provvedimenti del nuovo governo per contenere la pandemia. La premier Giorgia Meloni non si è fatta ingolosire e ha scelto un tecnico per il ministero della Salute. Orazio Schillaci, medico, docente universitario e rettore di Tor Vergata, è lontano dal mondo No Vax o da ambienti che comunque mettono in discussione l'importanza dei vaccini e permette in generale di tenere un atteggiamento prudente di fronte alla pandemia.
Proprio sui vaccini, mentre si dà il via libera ai bambini dai 6 mesi in su, si pensa ad un richiamo annuale. Intanto c'è una nuova variante all'orizzonte: Cerberus.
Covid, bollettino settimanale: in lieve aumento contagi (+3,54%) e nuove ospedalizzazioni
Nella settimana dal 10 al 16 ottobre si registra un ulteriore incremento delle nuove infezioni con un’incidenza di nuovi casi pari a 9186 (+3.54%), con un valore cumulativo di 191/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Messina (265/100.000 abitanti); a seguire Siracusa (235/100.000) e Trapani (197/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 e i 69 anni (280/100.000), tra i 70 e i 79 anni (283/100.000) e tra i 45 e i 59 anni (236/100.000).
Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve aumento. Più di metà dei pazienti in ospedale nella settimana di riferimento risultano al sistema non vaccinati.
I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 12 al 18 ottobre. Nella fascia d’età 5-11 anni i vaccinati con almeno una dose si attestano al 25,44%, mentre 67.445 bambini, pari al 21,88%, risultano aver completato il ciclo primario. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,80% del target regionale. La percentuale di chi ha completato il ciclo primario di vaccinazione è pari all’ 89,47%. I vaccinati con terza dose sono 2.766.002 pari al 72,32% degli aventi diritto.
Dal 13 luglio è stata autorizzata la quarta dose di vaccinazione per gli over 60 anni e gli over 12 anni con elevata fragilità. Il Ministero della Salute ha autorizzato dal 7 settembre la somministrazione della dose booster, con i vaccini m-RNA bivalenti Original/Omicron BA.1, agli over 60, alle persone di elevata fragilità e alle fasce di età over 12 anni in attesa della terza dose includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza.
Dal 23 settembre è consentito l’utilizzo dei vaccini m-RNA per la variante Original/Omicron BA.4-5 per la quarta dose, su richiesta dell’interessato, a tutti i soggetti over 12 anni dei vaccini m-RNA, aggiornati alle varianti BA.1 e BA.4-5, che abbiano ricevuto la terza dose di richiamo da almeno 120 giorni. In Sicilia, dal 1 marzo sono state effettuate 137.561 somministrazioni di quarta dose di cui 129.512 a soggetti over 60.
Nuova variante presto dominante
"Sarà dominante tra metà novembre e inizio dicembre. All'inizio del 2023 avrà raggiunto l'80%". La nuova variante del Covid sembra essere arrivata: è BQ.1 (accompagnata dalla figlia BQ.1.1), soprannominata dai social media Cerberus. La previsione arriva dall'Ecdc, European Centre for Disease Control. L'allarme dell'ente europeo arriva proprio mentre l'Italia sembra aver raggiunto il picco dei contagi autunnali, con una leggera discesa dell'incidenza certificata dal rapporto settimanale del Ministero della Salute.
Vaccini
Per quanto riguarda i vaccini ormai gli esperti sono concordi che si andrà verso una somministrazione annuale, come quella contro l’influenza.
“Io credo proprio che sarà questo il programma per il futuro: per ora una più stringente vaccinazione, cioè dopo 4-6 mesi, perché è questo il periodo dove stiamo vedendo che i vaccini o anche la guarigione dalla malattia si riduce come effetto protettivo. Nel prossimo futuro, non si può andare avanti ogni 4-6 mesi con un richiamo, c'è un po' di stanchezza purtroppo anche nel messaggio da dare di continuare a farlo. Chiamiamola vaccinazione periodica come quella dell’influenza giusto per togliere quella pesantezza della quarta e quinta dose”. Lo ha detto Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano, a 24 Mattino su Radio 24.
Intanto l'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato di autorizzare l'uso dei vaccini mRna contro il Covid nelle fasce di età più giovani: dai 6 mesi di età ai 4 anni per Comirnaty, il vaccino Biontech-Pfizer, e dai 6 mesi a 5 anni per Spikevax, il vaccino di Moderna.