Eletto in solitaria nell’ottobre di due anni orsono ( “solitaria” perché fu l’unico candidato), il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera parrebbe non essere avvezzo a rispondere alle interrogazioni dei consiglieri comunali. Eppure, e’ al suo secondo mandato
A lanciare l’accusa, i tre componenti del gruppo consiliare di Forza Italia Nicola Agosta, Vincenzo Ciolino e Antonella Lanfranca.
Sono ben quattro le interrogazioni presentate nel corso della seduta del Consiglio Comunale tenutosi, in piena estate, rimaste senza risposta.
Dopo più di 90 giorni dalla seduta consiliare del 18 luglio, fino al momento in cui scriviamo, non sono state ritenute meritevoli di attenzione.
Una sorta di cortocircuito ne ha impedito la discussione.
Il tempo e il luogo ci sono stati per rispondere. Successivamente a quella data si sono tenute due adunanze del Consiglio Comunale, il 10 e il 26 agosto. Sia il Sindaco e sia gli Assessori, ove ne avessero avuto la voglia, hanno avuto l’occasione per rispondere.
Invece, silenzio! Le quattro interrogazioni rimaste segregate nel buio di qualche cassetto.
Ma i tre consiglieri dicono che non si tratta di un atto di volontà o di benevolenza. Dicono senza mezzi termini che si tratta di un obbligo istituzionale disatteso.
Lo prevede il comma 2 dell’art. 24, del Regolamento che disciplina i lavori del Consiglio Comunale.
Piu’ precisamente, quella parte, che testualmente recita: ‘Le interrogazioni sono sempre formulate per iscritto e firmate dal proponente o dai proponenti. Può essere richiesta risposta scritta o orale. La risposta scritta deve essere data dal Sindaco o dagli Assessori entro trenta giorni dalla data in cui l’interrogazione è pervenuta al protocollo. Il Sindaco può anche comunicarla al successivo Consiglio Comunale, esauriti gli argomenti messi all’ordine del giorno…’.
Solo di una formalità trascurabile si tratta o di un obbligo non rispettato?
Gli autori delle interrogazioni credono che rispondere sia un obbligo da parte dell’Esecutivo. Ma non tanto e solo ai consiglieri comunali che cercano di svolgere correttamente il loro mandato istituzionale, ma anche e soprattutto nei confronti dei cittadini gibellinesi, che hanno il diritto di conoscere i contenuti di ogni singolo atto amministrativo.
In democrazia, e’ cosi che funziona.
Ma quali sono glie argomenti delle interrogazioni, oggetto della polemica?
A beneficio dei lettori, ne riportiamo una sintesi qui di seguito.
La prima di esse ha per tema la Mostra fotografica 'Frida Kahlo: ritratto di una vita’.
Viene chiesto di sapere , tra l’altro, come e’ stata spesa in maniera dettagliata, la somma di € 35.380,00 in favore della società incaricata del servizio con Determinazione Dirigenziale n. 286 del 24.12.2021, e se per tale somma si è provveduto a ricercare delle
finanziamenti esterni (regionale, nazionale, ecc.). Una domanda non retorica ma necessaria in considerazione delle esigue somme di cui dispongono i bilanci dei piccoli comuni.
Nella seconda interrogazione i tre forzisti chiedono delucidazioni sulle spese effettuate per le attività del Museo Civico d'Arte Contemporanea ‘Ludovico Corrao’.
Nello specifico, hanno chiesto se nell’ambito dell’affidamento del servizio di comunicazione, divulgazione e promozione per l’importo di € 6.000,00 e del servizio di progettazione e stampa di due diverse tipologie di pieghevoli di importo complessivo pari a € 8.526,99, sono state effettuate indagini di mercato, contattando ulteriori operatori economici del settore.
Anche qui, non una richiesta oziosa, ma posta nell’ottica del buon padre di famiglia che, costretto a gestire esigue somme di bilancio, cerca di risparmiare effettuando una comparazione degli importi quantificati dalle società affidatarie e facendo una indagine di mercato, finalizzata all’individuazione di un’unica società / ditta in possesso dei requisiti necessari, al quale affidare un servizio unitario in grado di accorpare i due servizi richiesti.
Una terza interrogazione riguarda la programmazione degli eventi estivi della stagione. Vengono richieste le motivazioni che hanno indotto ad impegnare e stanziare, entro il 31 Dicembre 2021, le somme necessarie per altri eventi culturali in corso di svolgimento a Gibellina, e non si è provveduto a intraprendere la medesima azione per la programmazione della stagione estiva 2022; di conoscere il cartellone degli eventi estivi eventualmente predisposto dall’amministrazione comunale.
Infine, la richiesta per sapere se l'impianto sportivo campo di calcio ‘a 5’ , che si trova nella via Waiblingen, è rientrato in possesso del patrimonio comunale; in che condizioni manutentive versa il complesso sportivo, se necessita di interventi di manutenzione e se fossero necessarie opere di riqualificazione, se , infine, sia stata tenuta in considerazione la possibilità di partecipare ad avvisi di finanziamento pubblico, in particolare a quelli relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Sull’assenza delle risposte, i tre consiglieri non hanno dubbi.
“Le mancate risposte alle interrogazioni “, dicono, “oltre a costituire una compromissione del proprio diritto ad esercitare con pienezza, tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare, è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’Amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma anche al fine di chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino ed orientare così al meglio le azioni dei Consiglieri.”
Emblematica, a tal proposito, il mancato riscontro all’interrogazione sulla programmazione estiva gibellinese 2022.
Dimostra, secondo gli interroganti, una pianificazione dell'estate 2022 pressoché nulla, con un Assessore al ramo completamente assente.
Affermazioni dure, come si vede, che si concludono ermeticamente e con tocco d’ironia: “mentre c’è chi, è impegnata in altri fronti ‘con gli occhi ancora gonfi di sonno e il cuore colmo di gioia’, dall’altra parte ci sono i cittadini di Gibellina con ‘l’occhi chini e li manu vacanti’ (con gli occhi pieni e le mani vuote)”.
Franco Ciro Lo Re