Una città attiva e fiorente, centro amministrativo con la sua possente agorà, polis che seppe imporsi come cuore di scambi commerciali nel Mediterraneo.
La storia di Selinunte nei suoi primi secoli, dalle origini al Medioevo, è trattata con grande attenzione nel volume e nella mostra “Abitare a Selinunte” che si presentano al museo del Baglio Florio del Parco archeologico di Selinunte, mercoledì 23 novembre alle 16.30. Curata da Martine Fourmont, archeologa francese che da oltre cinquant’anni, porta avanti le sue ricerche su Selinunte, la mostra segue il percorso temporale, amministrativo e civico della polis greca fondata nel VII secolo avanti Cristo alla frontiera (delimitata dal fiume Mazaro) con il territorio controllato dai Fenici (il cuore era l’isola di Mozia). Prima ancora della fondazione della colonia di Megara Hyblaea, sono state scoperte tracce della presenza dei cacciatori della Preistoria.
La mostra parte dalle condizioni necessarie all’installazione della comunità urbana e analizza l’evoluzione dell’abitato. Curiosamente le necropoli, minacciate dal traffico delle antichità, sono state in parte salvate ed esplorate prima della città dei Viventi. Ma già all’inizio del Novecento, i francesi Hulot e Fougères avevano colto l’importanza e la vastità di questo abitato, distribuito all’interno di una rete viaria regolare, disegnata sul modello ereditato da città-madre. Per ogni grande fase cronologica – arcaica, classica, ellenistico-punica – vengono ricostruiti i diversi aspetti della vita quotidiana, semplice, ma ricca di informazioni. Di particolare interesse il fatto che, sull’isolato, nella stessa “casa”, si svolgessero le normali attività quotidiane, ma una parte della casa fosse riservata all’attività artigianale e alla bottega di vendita. Accanto alle fornaci da vasaio erano presenti luoghi di lavorazione del metallo. Per la prima volta si mette in risalto e si racconta anche la fase medioevale di Selinunte; particolarmente interessanti due capitoli della pubblicazione, uno dedicato all’evoluzione della cinta muraria e un altro alla descrizione dell’assedio e alla distruzione di Selinunte da parte dei Romani, durante la Prima Guerra punica.
Il volume Abitare a Selinunte. Dalle origini al Medioevo, finanziato dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, è stato curato da Enrico Caruso, già direttore del Parco di Selinunte, e dalla stessa archeologa Martine Fourmont. La collaborazione tra il Parco di Selinunte e il Centro regionale di Restauro ha permesso di rendere ai reperti esposti la loro più bella apparenza.