Esordio ufficiale in Italia per il documentario “Le cose ritrovate”, della regista Chiara Bazzoli, prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD nell’ambito di Social Film Production Con il Sud, ed incentrato sul recupero della memoria del terremoto nella Valle del Belìce del 1968. L’opera infatti è in concorso ufficiale al Foggia Film Festival, che si tiene dal 20 al 26 novembre, e sarà proiettata domani, alle 17 e 30 presso l’Auditorium Santa Chiara, nel programma della sezione Documentary.
Dopo la prima uscita avvenuta ad agosto all’International Documentary & Short Film Festival Of Kerala in India, quindi, il lavoro della regista bresciana, realizzato dalla Effendemfilm, dalla Rete Museale e Naturale Belicina e dall’Associazione Amici di Don Peppuccio Augello ODV, prosegue il suo cammino attraverso l’approdo in terra pugliese e la partecipazione all’importante rassegna d’autore foggiana, facendo conoscere sempre di più la realtà del territorio belicino in Italia ed all’estero.
Le riprese del film sono completamente ambientate tra i paesi coinvolti nel sisma di cinquantaquattro anni fa, e a far da sfondo alle scene del documentario sono i ruderi ed i luoghi che ancora portano i segni del terremoto del Belìce, con tutto il loro carico evocativo, immaginati dall’autrice come opere di Land art. A descrivere e dare un titolo a queste simboliche opere d’arte sono chiamate direttamente le persone del luogo, che hanno vissuto quell’esperienza tragica e che rimangono legate al loro passato attraverso un ricordo, una fotografia, una poesia, una canzone...
«Pur essendo un documentario che nasce dai luoghi, ho deciso di lasciare i ruderi come sfondo delle storie personali che sono le vere protagoniste del film – dice Chiara Bazzoli - Il paesaggio è al servizio di una narrazione che, anche nella dimensione corale, rimane intima, autentica, ed è il frutto sincero di persone o di gruppi». Qui sotto il trailer:
LE COSE RITROVATE trailer from Chiara Bazzoli on Vimeo.
LE COSE RITROVATE
un film di Chiara Bazzoli
direttore fotografia: Andrea Marchese
suono in presa diretta: Gianluca Donati
operatore: Alessio Abate
montaggio: Armando Duccio Ventriglia
delegato di produzione: Massimo Modugno
supervisore editoriale: Alessandro Piva
prodotto da: Fondazione Apulia Film Commission
produzione esecutiva: Effendemfilm srl
in collaborazione con
Associazione Rete Museale e Naturale Belicina.
Associazione Amici di Don Peppuccio Augello O.D.V.
Durata: 36:00
Anno: 2021
SINOSSI
Nella Valle del Belice, il cuore della Sicilia occidentale, rimangono ancora i ruderi dei paesi
abbandonati dopo il terremoto del 1968. Sono il condensato visibile di un trauma, evocativi e inquietanti, immaginati come opere di Land art che nel tempo, assecondando la volontà dell’artista, si possono disfare fino a scomparire. Ma ad esse mancano la targhetta e una breve descrizione che ce li facciano capire. A chi tocca rinominarli? A chi tocca descriverli?
A coloro che hanno mantenuto un legame con i ruderi. A Vito, Michele, Caterina, Pasquale, Maria,
Biagio...ognuno lo fa a modo suo: chi con una fotografia ai suoi compaesani sulla vecchia scalinata, chi con una poesia nella casa sventrata o un pranzo nel rudere, con una canzone, con un racconto collettivo nella vecchia chiesa.
Il documentario parte dall’idea che i ruderi abbiano un valore ed esplora quale sia. L’indagine compiuta diventa una riflessione sull’identità individuale e collettiva e anche sulla relazione con la storia e il paesaggio. Ciò avviene con il linguaggio dei protagonisti che mantiene sempre qualcosa di intimo. Dal punto vista visivo ogni targhetta è una scena, da guardare leggermente a distanza e in modo frontale come fosse un’opera d’arte o anche come se accadesse su un palco. Come in un rito la musica della banda locale inizia e chiude il film.
Il film è stato realizzato all'interno della misura SOCIAL FILM PRODUCTION CON IL SUD,
promossa dalla Fondazione Apulia Film commission e Fondazione con il Sud. Il progetto è stato presentato al bando dalla casa di produzione Effendemfilm in collaborazione con la Rete Museale e Naturale Belicina e l’Associazione Amici di Don Peppuccio Augello.
BIOGRAFIA
Chiara Bazzoli (Desenzano 1972) vive a Brescia e lavora nell’ambito del teatro sociale come
regista e autrice. Nel 2003 cura regia, soggetto sceneggiatura del documentario “Territori segreti”, vincitore di alcuni premi. Nel 2019 è finalista al premio Solinas - doc per il cinema, con il progetto scritto con Chiara Cremaschi “I sognatori”, in finale anche a Perso Lab al Perugia Social Film Festival.