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02/12/2022 17:17:00

Così un amico ha convinto Nataliia a tornare in ospedale a Trapani

 Un bacio all'unico amico che ha in città prima di salire sull'ambulanza che l'ha riportata al Sant'Antonio Abate. E' finita alla stazione ferroviaria di Trapani la fuga di Nataliia. Questa mattina, la donna ucraina di 44 anni, vittima di violenza sessuale, si era allontanata dal reparto di chirurgia dove era ricoverata. L'allarme era scattato alle 9. Dopo la visita medica, il personale sanitario non l'aveva più trovata nella sua stanza di degenza.

Nel primo pomeriggio di oggi, gli agenti della Squadra volante l'hanno rintracciata. Nataliia era con il suo amico. Si chiama Leo e in città passeggia sempre, tenendo al guinzaglio il suo rottweiler con il suo look particolare, rigorosamente in nero. Leo l'ha sempre aiutata e protetta. “Non sopporto chi si approfitta degli altri”, dice Leo mentre l'ambulanza si allontana. Ha gli occhi lucidi.

Il forte legame di amicizia tra Leo e Nataliia è sancito da quel bacio che ha commosso i curiosi presenti davanti all'ingresso laterale della stazione. Con Leo, Nataliia si sente protetta ed, infatti, dopo la fuga è andato da lui. E lui l'ha convinta, davanti ai poliziotti, a salire sul mezzo di soccorso che l'ha riportata in ospedale.

Ancora si sconoscono i motivi della fuga. C'è, però un retroscena. Oggi Nataliia doveva incontrare l'assistente sociale del Comune, Rosalba Tranchida. Quest'ultima, alla presenza di una psicologa, avrebbe dovuto comunicare alla 44enne di avere individuato la struttura per donne vittime di violenza che l'avrebbe ospitata una volta dimessa.

Tra l'assistente e Nataliia c'era già stato un primo incontro nel corso del quale alla donna ucraina era stata prospettata questa possibilità una volta individuata la struttura.