La rete idrica nelle campagne della provincia di Trapani è un colabrodo. Vecchia e risicata, dalla rete viene dispersa una gran quantità d'acqua ogni anno.
Poi però c'è anche chi ruba l'acqua, e spesso sono gli stessi agricoltori. Il Nucleo operativo provinciale del corpo forestale ha infatti scoperto e denunciato 55 agricoltori per “furto d'acqua aggravato”. Diversi i furti d'acqua rilevati in provincia di Trapani dopo una serie di controlli che hanno riguardato la condotta idrica che si estende dalla Diga Trinità di Castelvetrano. Le relazioni dei Forestali sono arrivate alle procure di Trapani e Marsala.
Sono stati scoperti diversi allacci abusivi alla condotta gestita dal Consorzio Bonifica Trapani 1, nei territori di Marsala, Mazara, Campobello, Castelvetrano, Paceco. Gli allacci abusivi hanno comportato minori introiti per decine di migliaia di euro ai danni del consorzio. I controlli sono partiti dopo che dal Consorzio si sono accorti che c'era qualcosa di anomalo nel rapporto tra gli elevatii consumi di acqua e gli allacci regolari. Proprio gli agricoltori hanno sempre lamentato la scarsa quantità di erogazione dell'acqua, ma le cause non sono soltanto le condizioni fatiscenti della rete idrica a quanto pare.
Quest'estate gli agricoltori hanno incontrato anche il Prefetto per discutere del problema siccità.
A questo si aggiunge un dato, non indifferente, che riguarda i fondi del Pnrr. In Sicilia, infatti, nei mesi scorsi si è consumato il flop dei progetti per le reti irrigue, con nessun intervento approvato per beneficiare dei fondi Pnrr. Fondi che avrebbero fatto comodo a ristrutturare le reti idriche, e magari a debellare il fenomeno dei furti d'acqua, bene sempre più prezioso per i coltivatori.