Oltre 76 milioni di euro, provenienti dai fondi del Pnrr, per restaurare e valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico rurale siciliano. È stato pubblicato sul sito dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana l’elenco definitivo dei 565 progetti ammessi al finanziamento. La misura punta a valorizzare e rendere più moderno e funzionale un patrimonio edilizio per lo più degradato e spesso di difficile accessibilità, in cui rientrano masserie, casali, case coloniche, stalle, mulini, frantoi o anche piccole chiese rurali che potranno così ritornare a essere presidi vivi del territorio, con finalità anche didattico-educative. I progetti, infatti, privilegiano il ricorso alle moderne tecniche di digitalizzazione e divulgazione e hanno come obiettivo prioritario quello di restituire vivibilità e funzionalità a questo patrimonio, recuperando immobili destinati a uso rurale, civile e religioso. A essere finanziate non sono soltanto le iniziative legate al mondo agricolo, ma anche quelle che prevedono la creazione di servizi di più moderna concezione destinati alla fruizione culturale e turistica.
«Si tratta di un’importante misura di contrasto al degrado ambientale e culturale - dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata - che contribuisce a riqualificare quei contesti rurali che nel tempo hanno subito un progressivo processo di abbandono e di degenerazione, tale da alterare il rapporto con gli spazi e il paesaggio circostante. Una misura di recupero dell’identità dei luoghi, insomma, che costituisce la condizione minima essenziale affinché si possa avviare una politica di rilancio culturale ed economico dei territori».
Il tetto massimo per ciascun intervento è stato di 150 mila euro, risorse per l'80% a fondo perduto che sono elevate al 100% nel caso di beni dichiarati di interesse culturale.
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Agricoltura, c'è il bando per filiere corte e mercati locali - Le aziende agricole siciliane avranno altri sette giorni di tempo per presentare progetti per la valorizzazione e promozione dei prodotti agricoli identitari della Sicilia, nell'ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr), a sostegno delle filiere corte e dei mercati di nicchia, da realizzare dal primo gennaio al 31 maggio 2023.
Il dipartimento regionale dell'Agricoltura riapre, infatti, la finestra temporale e sposta la scadenza per la presentazione delle domande, inizialmente prevista per oggi 30 novembre 2022, secondo l'Avviso pubblico Valorizzazione e Promozione prodotti Agricoli identitari Sicilia (D.A.n.32/Gab), al prossimo 7 dicembre.
Il differimento dei termini di scadenza per la presentazione dei progetti si è resa necessaria a causa delle disfunzioni del sistema di posta elettronica certificata a cui vanno inviate le domande di partecipazione (assessorato.risorse.agricole.alimentari@certmail.regione.sicilia.it).
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Vino, più di 5 milioni per l’internazionalizzazione delle produzioni siciliane - Fondi per quasi 5,3 milioni di euro sono stati stanziati dall’assessorato regionale dell'Agricoltura per l’internazionalizzazione e la valorizzazione sui mercati extra-europei dei vini di Sicilia.
«Una misura molto attesa da tutto il comparto vitivinicolo della regione - commenta l'assessore Luca Sammartino - che abbiamo sbloccato in tempi record. La grande varietà dell’enologia siciliana rappresenta oggi un altissimo valore aggiunto. Non esiste al mondo una terra del vino dove si vendemmia da luglio a novembre e dove, da Occidente a Oriente, dall'estrema punta a Ovest, Pantelleria, a quella Est, lo stretto di Messina, si concentrano differenti tipologie di coltivazioni. Territori con una straordinaria vocazione vitivinicola, di lunga storicità e con una forte relazione tra produzioni enologiche, cultura, tradizioni e paesaggio».
Nove i progetti ammessi nella graduatoria "Ocm Vino" di prossima pubblicazione sul sito dell’assessorato e sul portale istituzionale della Regione Siciliana, per un importo complessivo di 5.273.094 euro, pari al 50 per cento della spesa complessiva di progetto.
«È nostra ferma intenzione - conclude Sammartino - continuare a sostenere e promuovere concretamente tutte le produzioni di qualità agroalimentari (Dop, Igp, Biologico) che rappresentano un elemento strategico per la nostra agricoltura».