Circa 9 mila precari, sia sanitari che amministrativi, attivi nella lotta contro il Covid, possono tirare un sospiro di sollievo. Il loro contratto, che era in scadenza fra poco meno di un mese, sarà prorogato.
Lo ha deciso l’assessore alla Sanità Giovanna Volo durante la seduta odierna all’Ars in cui ha ascoltato il problema sollevato da varie personalità politiche e risposto direttamente a La Vardera che chiedeva delucidazioni in aula.
“Daremo una proroga al personale sanitario – ha detto Volo -. E poi cercheremo con la normativa nazionale provvedimenti ancora più solidi”. La proroga, quindi, sarebbe soltanto l’inizio. Ma c’è da capire cosa succederà a queste persone. Si è entrati, insomma, in un circolo vizioso nel quale il destino di questi lavoratori, assunti a tempo per fronteggiare la pandemia, potrà riservare un lungo periodo di precariato, di proroga in proroga.
La domanda che molti si pongono, però, è anche se i nove mila precari non sono un po’ troppi, adesso, con hub vaccinali in dismissione, e carichi sanitari sotto controllo.
A proposito degli aspetti più prettamente clinici c’è un nuovo lieve aumento dei casi e dei ricoveri Covid in Sicilia. In una settimana l’incidenza dei nuovi positivi in Sicilia è cresciuta del 7%. Tra le province con il tasso più alto di crescita c’è anche la provincia di Trapani: +13,68%.
Covid in Sicilia, il bollettino settimanale
Nella settimana dal 28 novembre al 4 dicembre la curva epidemica del Covid torna a salire in Sicilia, con un lieve incremento di nuove infezioni e un’incidenza pari a 11.188 (7,32%), con un valore cumulativo di 233/100.000 abitanti.
Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Enna (295/100.000), Trapani (252/100.000) e Ragusa (242/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 e i 69 anni (313/100.000), tra i 45 e i 59 anni (299/100.000), e tra i 70 e i 79 anni (284/100.000), anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve aumento.
I dati relativi alla campagna vaccinale prendono in esame la settimana dal 30 novembre al 6 dicembre. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 24,62% del target regionale, mentre il 21,17%, risulta aver completato il ciclo primario. Gli over 12 vaccinati con almeno una dose sono il 90,88% del target regionale. Ha completato il ciclo primario una percentuale pari all’ 89,53%. I vaccinati con terza dose sono 2.770.458 pari al 72,38% degli aventi diritto.
Dal 7 settembre il Ministero della Salute ha autorizzato l’utilizzo dei vaccini bivalenti per la somministrazione della dose booster agli over 60, alle persone di elevata fragilità e alle fasce di età over 12 in attesa della terza dose, includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza. Dal 23 settembre l’utilizzo dei vaccini bivalenti è consentito anche per la quarta dose, su richiesta dell’interessato, agli over 12 che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni. Le quarte dosi somministrate dal primo marzo sono complessivamente 198.050, delle quali 176.801 a soggetti over 60.
Il Ministero della Salute, sempre dal 23 settembre, ha autorizzato l’utilizzo dei vaccini bivalenti in quinta dose per le persone con marcata compromissione della risposta immunitaria. Dal 17 ottobre l’erogazione della quinta dose con vaccini bivalenti è stata estesa anche agli over 80, agli ospiti in RSA e alle persone over 60 con fragilità. Le quinte dosi finora somministrate sono 4.139.
Slittano le multe
Un altro schiaffo per gli onesti.
Le multe per i no vax sono state sospese fino a giugno.
Fino al 30 giugno 2023 tutti coloro che non si sono vaccinati contro il Covid e che per questo erano stati multati non dovranno pagare i 100 euro previsti dalla legge. Lo stabilisce un emendamento al decreto legge Rave, presentato dalla Lega in commissione giustizia, approvato nei giorni scorsi.
La sanzione da 100 euro era stata introdotta all’inizio del 2022 dal governo guidato da Mario Draghi per rilanciare la campagna vaccinale. Veniva applicata ai lavoratori e alle lavoratrici con più di 50 anni d’età, dall’8 gennaio al 15 giugno, che non si erano vaccinati. In particolare coinvolgeva medici e operatori sanitari, personale scolastico e universitario, lavoratori del settore della difesa, sicurezza, istituti penitenziari e polizia locale. Le persone che non erano in regola (considerate prime vaccinazioni e dosi booster) erano quasi due milioni. Nei giorni scorsi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva dichiarato che, per riscuoterle, le multe avrebbero comportato “più costi che benefici”.
Gli hub in Sicilia costano 3 milioni al mese
Sono ormai diventate strutture quasi deserte, con le vaccinazioni anti-Covid crollate. Eppure gli hub vaccinali in Sicilia ci sono ancora e costano 3 milioni di euro al mese alla Regione.
Il dato è emerso dall’audizione di ieri in commissione Sanità all’Ars dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo e del dirigente del dipartimento pianificazione Mario La Rocca sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Sicilia.