Questa è la storia di una (presunta) truffa sentimentale. Forse più grave di quella conosciuta come Romance Scam, dove i truffatori arrivano dal mondo dei social. In questa vicenda, i protagonisti fanno invece parte del mondo reale e si conoscono da tempo.
Lui è un pensionato di 77 anni che chiameremo Paolo. Ha denunciato per truffa lei, una bella insegnante di 52 anni, che chiameremo Francesca.
Una storia complicata, accaduta circa un anno fa in provincia di Trapani. Fatta di difficoltà economiche, di debolezze, di attrazione. Ma anche di bugie e di risentimento.
I due si conoscono praticamente da sempre, ma il loro rapporto cambia in seguito ad un problema economico di lei, che Paolo si offre di risolvere donandole una somma di denaro. Nella sua denuncia alla Polizia, l’uomo ha raccontato come, fingendosi innamorata, Francesca sia riuscita ad ingannarlo, anche attraverso ripetuti rapporti sessuali, facendosi consegnare 9.000 euro in poco meno di un mese. Soldi che Paolo ottiene attraverso un prestito bancario, cui aggiunge “regali” di ogni tipo, dalle collane d’oro agli orecchini con diamanti.
Talmente “cotto” da prometterle perfino un’auto.
Ad un certo punto, succede qualcosa.
Paolo, in uno dei loro incontri, percepisce in lei dei particolari sintomi, come tachicardia, eccessiva sudorazione e tremori, sospettando un problema della tiroide. Dopo averle consigliato di fare delle analisi del sangue ed una visita cardiologica, in effetti emerge una sofferenza cardiaca. I sospetti di Paolo vengono confermati anche dall’endocrinologo, che rileva il pericolo di un infarto e suggerisce l’immediata sospensione degli integratori che Francesca assumeva da quando aveva cominciato a frequentare una palestra.
Da qual momento però, lei interrompe bruscamente la relazione, bloccando le chiamate in entrata e i messaggi di Paolo.
Il pensionato, dopo un primo periodo di malessere, comincia a capire “di essere stato abbindolato e truffato dalla donna di cui si era follemente innamorato - si legge nella denuncia presentata alla Polizia – In realtà voleva solo i soldi e non si è fatta scrupolo a sfruttare e far sprofondare il sottoscritto in un danno psicologico che difficilmente riuscirà a superare”.
Ma al danno si aggiunge la beffa.
Paolo rivuole indietro soldi i gioielli. Francesca assicura che restituirà tutto, ma lo fa inviando un audio al figlio in cui nega di essere stata l’amante del padre, e insinua che i soldi (meno di quelli pretesi) non erano per lei: Paolo glieli avrebbe dati solo per passarli alla sorella minore, sua figlia illegittima. Come era da aspettarsi, a questo punto i rapporti tra padre e figlio si incrinano.
E soldi e gioielli si allontanano.
Poi si riavvicinano attraverso le rassicurazioni del compagno di Francesca, che dà la sua parola sulla restituzione di tutto. Un’ora dopo però si riallontanano: la stessa persona fa un passo indietro, richiama Paolo e lo minaccia: “Se non mettiamo una pietra sopra a questa vicenda, io e Francesca parleremo con tua moglie”.
Le trattative si interrompono e i contatti finiscono. Lei ed il compagno continuano la loro vita di prima, mentre Paolo si ritrova col vuoto nel cuore (e nel portafogli), a pensare e ripensare a quest’incredibile storia. Fin quando si ricorda di una confidenza che Francesca gli aveva fatto all’inizio del loro rapporto: aveva avuto una storia con un settantenne, nonno di una sua alunna.
E’ a quel punto che Paolo decide di denunciarla, convinto che Francesca sia diventata una truffatrice seriale con la tecnica del finto innamoramento, simile al Romance Scam.
Lei nega di avere ricevuto dei soldi e contrattacca denunciandolo per stalking e violenza sessuale. Difficile non concordare con lui quando, nel concludere la sua denuncia alla Polizia, scrive: “Per finire, il sottoscritto ritiene che quello delle truffe sentimentali sia un reato abietto perché va a colpire una fascia di popolazione, quella anziana, molto fragile e facilmente vulnerabile”.
Egidio Morici