I campi comunali di tennis di Castelvetrano non verranno più gestiti dal Tennis Club Castelvetrano, ma dall’Asd Circolo Tennis Mazara. Quest’ultima ha vinto il bando di assegnazione, con un’offerta di 18.000 euro annui. Il locale Tennis Club l’aveva gestito per quarant’anni, avendolo avuto in assegnazione dal comune a titolo gratuito, con l’obbligo di occuparsi della sola manutenzione ordinaria. Oggi, i locali sono stati banditi e assegnati come prevede la legge, fanno sapere dall’amministrazione comunale. Ma non al Tennis Club di Castelvetrano, che evidentemente ha fatto un’offerta più bassa.
Accesa la reazione del presidente del club, Giuseppe Adorno che, in un post su facebook (che potete leggere qui) sottolinea come, nella gestione dei campi nel corso degli anni, il club abbia messo mano al portafogli per sopperire alla mancanza di manutenzione straordinaria, che per contratto sarebbe invece toccata al comune. Lavori, però, di cui non ci sarebbe alcuna traccia documentale. E che ricordano in qualche modo le stesse dinamiche della cosiddetta piazza di legno di Marinella di Selinunte, come se determinati accordi con le vecchie amministrazioni comunali si fossero basate soltanto su strette di mano.
Nel post, Giuseppe Adorno aggiunge polemicamente: “Certamente con questi 40 denari risolverete i problemi economici del nostro Comune. Però un pensiero mi consola, che presto tutti voi andrete a casa e noi faremo presto a dimenticarvi.”
Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione Alfano (la potete leggere qui) in cui scrive quanto sia “spiacevole constatare malcontento da parte di chi ha goduto dei locali per anni gratuitamente, in virtù di concessioni simili a tante altre, che confermano un modus operandi, che ha contribuito in qualche misura a generare il dissesto, di cui oggi tutti ancora piangiamo le conseguenze”.
Cattive abitudini dure a morire, si legge ancora nella nota, che sottolinea la difficoltà nel “ripristinare la legalità, ove per decenni è stata soppiantata da logiche che hanno danneggiato la Città e costruito ed instillato nella cittadinanza una convinzione falsa del Comune, inteso come una mucca da mungere, da coprire di invettive quando non fornisce quanto preteso”.
Egidio Morici