Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/12/2022 09:43:00

Alluvioni, i cittadini di Nubia chiedono il risarcimento danni al Comune di Paceco e all'autorità di Bacino 

 Dopo le alluvioni del 26 e del 13 ottobre che misero in ginocchio anche la frazione di Nubia, alcuni residenti hanno notificato richieste di risarcimento dei danni subito al Comune di Paceco, nonché all’Autorità di Bacino, ed hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura di Trapani affinchè vengano individuate le responsabilità su quanto accaduto.

“ I disagi ed i danni subiti dai cittadini – si legge nel documento - sono dovuti al mancato deflusso delle acque piovane, la cui causa sarebbe da attribuire al fatto che i canali di scolo delle acque meteoriche non sarebbero oggetto di regolare manutenzione da parte dei soggetti preposti e presentano, pertanto, ostruzioni da vegetazione spontanea e rifiuti abbandonati da ignoti, così come ostruite sono anche le caditoie ed i tombini lungo la viabilità comunale”. Ad assistere i cittadini è l'avvocato Maria Giustiniano del Foro di Trapani. "Una delle principali problematiche sollevate dagli abitanti della frazione è l’omissione da parte degli enti preposti di una adeguata programmazione e corretta esecuzione dei necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con conseguenti interventi in emergenza quando i danni sono già procurati - spiega Giustiniano - E’ compito, infatti, delle amministrazioni non solo custodire i beni ma attuare quelle regole cautelari e quelle misure necessarie per tutelare l’incolumità dei cittadini, i beni e l'ambiente da una fonte di pericolo cui tali soggetti possono essere esposti e rispetto alla quale si disponga di adeguati poteri di gestione, organizzazione e controllo, nell’espletamento delle proprie funzioni, al fine di prevenire situazioni di disastro e inondazioni e, nei casi peggiori, la perdita di vite umane, di cui oggi non piangiamo solo per una fortuna congiunta. Il presupposto, infatti, non è quello di impedire il verificarsi dell’evento in quanto naturale, quindi, ineluttabile, ma quello – conclude il legale - di prevenire ed evitare che la popolazione subisca dei danni"