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24/12/2022 15:00:00

Cave in Sicilia. Ddl di Forza Italia:"Nuove regole per rilancio e lotta ad abusivismo"

Riorganizzare e sostenere il settore estrattivo delle cave, che in Sicilia conta circa 10.000 addetti e produce un fatturato di oltre 250 milioni di euro, contribuendo in modo significativo all’export nazionale ed internazionale della nostra Regione. Questo l’obiettivo del Disegno di legge depositato oggi da tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia all’ARS, primo firmatario il capogruppo Stefano Pellegrino, e sostenuto anche dal parlamentare di FdI Giuseppe Zitelli.

La proposta di legge, frutto di un confronto con le aziende del settore e della collaborazione con le organizzazioni di categoria Consicav, Consorzio pietra lavica e, in particolare, la sezione trapanese di Sicindustria marmi col Presidente Giovanni Castiglione, era già stata discussa nel corso della precedente legislatura, la cui fine anticipata ha però impedito il voto finale in Aula.

“Contiamo ora di poter riprendere velocemente quel cammino – afferma Stefano Pellegrino – per giungere all’approvazione in tempi brevi, per dare nuova linfa ad un settore industriale di primaria importanza nella nostra regione.”

Il DDL, mira a semplificare la normativa esistente, oggi suddivida fra ben 4 leggi regionali, tenendo anche conto della più recente normativa nazionale contenuta nel cosiddetto “Codice dell’ambiente”.
“Con le nuove norme proposte – spiega Pellegrino – vogliamo rendere più snello il settore, dando allo stesso le adeguate tutele a chi opera in modo regolare e contrastando l’abusivismo che crea un doppio danno all’economia legale e ai siti interessati nei quali la coltivazione e l’estrazione avvengono in modo incontrollato.”

Anche in considerazione dell’attuale composizione del comparto estrattivo, il DDL ridisegna il sistema dei canoni, che potranno variare in funzione dell’area di cava e dei volumi estrattivi, a vantaggio delle piccole imprese. Nel complesso comunque le nuove norme non avranno un impatto finanziario per la Regione “che anzi – spiega Pellegrino – potrà beneficiare insieme ai Comuni dei maggiori introiti derivanti dal contrasto dell’abusivismo e da una maggiore efficienza complessiva del settore con sicure ricadute economiche sui territori interessati.”