Sette detenuti fuggiti. Due ripresi nel giro di poche ore. Fiamme nella struttura e un’intera sezione inagibile. È il bilancio, ancora provvisorio, dell’evasione di Natale dall’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano. Gli evasi avrebbero approfittato dei lavori in corso, che perdurano da molto tempo, per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. I detenuti hanno tutti tra i 17 e i 18 anni. Tre di loro sono maggiorenni. Alcuni hanno nazionalità italiana. Dopo l’evasione è scattata la protesta: alcuni dei detenuti hanno appiccato il fuoco ad alcuni materassi e rendendo necessario l’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco. Dei due ripresi, uno è stato rintracciato dalla polizia penitenziaria. L’altro sarebbe stato riaccompagnato in carcere dalla suocera.
Sulla vicenda indagano sia la Procura di Milano che la Procura per i minorenni.
I detenuti avrebbero approfittato di un momento in cui erano controllati da un solo agente, distratto per poter scavalcare la recinzione lungo via Calchi Taeggi. Molti agenti a riposo per le festività sono stati richiamati per partecipare alle ricerche di fuggitivi.
Secondo le prime informazioni, i giovani reclusi coinvolti sono cinque italiani originari di Milano, della provincia di Monza e Brianza, di Pavia e del Comasco. Uno è nato a Milano da una famiglia di origini nordafricane. Gli altri due sono un marocchino e un ecuadoriano. Tutti si trovavano al Beccaria sottoposti a provvedimenti di custodia cautelare per reati contro il patrimonio come furti e rapine. Nessuno aveva quindi condanne definitive da scontare, ma alcuni di loro erano già stati protagonisti di intemperanze e disturbi all'interno dell'istituto.