Domani mattina gli ex lavoratori della "Siciliana inerti e bituminosi" scenderanno, ancora una volta, in piazza, con un sit in dinnanzi la Prefettura di Trapani, per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati da nove anni e il Tfr.
A sostenere la protesta degli ex dipendenti dell'azienda confiscata a Tommaso “Masino” Coppola, arrestato nel 2005 e condannato per mafia per aver pilotato appalti per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro, è la Fillea Cgil che, da una decina di anni, porta avanti, a più riprese, una vertenza a difesa dei diritti degli ex dipendenti della "Siciliana inerti e bituminosi", rimasti senza lavoro e senza reddito.
Gli ex lavoratori, una ventina in tutto, attendono, ancora, il pagamento delle retribuzioni, da 24 a 18 mesi di arretrati e il Tfr, nonostante, lo scorso giugno, siano state ultimate le operazioni di liquidazione della società e definiti i crediti che l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati dovrà corrispondere agli ex lavoratori, cifra che ammonterebbe intorno a 600 mila euro.
"Alcuni mesi fa - dice il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita - durante un incontro in Prefettura, il responsabile per l'Agenzia nazionale dei beni confiscati Giuseppe Quattrone ci aveva rassicurati circa il pagamento di un acconto sulle somme dovute, che sarebbe dovuto avvenire lo scorso ottobre. Ad oggi l'impegno assunto in Prefettura è stato ampiamente disatteso e i lavoratori non hanno ricevuto nulla".
Il segretario della Fillea Cgil ha chiesto alla prefetta Filippina Cocuzza di essere ricevuto, durante il sit in, insieme a una a delegazione degli ex lavoratori, per trovare soluzione a una vertenza che si trascina da anni".