Tra i fatti del 2022 c'è l'elezione a presidente della Regione Siciliana di Renato Schifani che a sorpresa ha avuto il sostegno di Forza Italia e di parte della coalizione di centrodestra e soprattutto di Gianfranco Micciché che ha ostacolato la ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci, poi eletto al senato.
Le parole di Schifani al momento dell'ufficialita della sua candidatura - “Sono onorato e commosso dalle parole di Gianfranco Miccichè che mi indica come candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione siciliana“. Sono le parole di Renato Schifani, dopo la scelta di Forza Italia e Fratelli d’Italia di candidare il senatore di FI ed ex Presidente del Senato alla carica di Governatore alle prossime elezioni regionali siciliane. “Un profondo e sincero ringraziamento – prosegue Schifani – va al Presidente Berlusconi, al coordinatore nazionale Antonio Tajani e alla classe dirigente del mio partito che ha voluto questo mio impegno. Ringrazio inoltre tutti gli alleati della coalizione per il sostegno e la fiducia dimostratami. Lavorerò senza sosta per il bene e la crescita della mia terra, sempre nel rispetto delle varie sensibilità dei partiti della coalizione e della sua unità“. Conclude il senatore.
I minuti iniziali dopo lo spoglio - A correre per la poltrona di Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione, Renato Schifani, del centrodestra - che un exit pol del consorzio Rai-Opinio, indicherebbe come vincitore - poi Cateno De Luca della coalizione "De Luca sindaco di Sicilia", quindi Caterina Chinnici, del Pd e della lista Centopassi, Nuccio Di Paola, del M5S, Gaetano Armao, candidato di Azione e Italia Viva, ed Eliana Esposito, candidata di 'Siciliani liberi'. Per un posto a Sala d'Ercole, sede del Parlamento siciliano, si sono presentati in circa 900. Per le elezioni regionali in Sicilia ha votato il 48,62 per cento degli aventi diritto, ovvero 2.249.870 votanti su 4.627.146 elettori. Il dato sull'affluenza del 2022 è comunque superiore a quello di cinque anni fa quando era stata del 46,75%.
Schifani subito avanti - Alle 18 del 26 settembre riguardo al voto del presidente, erano 18,7 i punti percentuali che separavano Renato Schifani e Cateno De Luca. Molto più alto, grazie al voto disgiunto, il divario tra le coalizioni (poco sotto il 30%). Per quel che conta, resta aperta la partita per il terzo posto: solo tre decimali tra Caterina Chinnici, candidata dal centrosinistra, e Nuccio Di Paola dei Cinquestelle.
Alle 21,00 c'è ormai la certezza Renato Schifani è il nuovo presidente della Regione - Renato Schifani è il nuovo presidente della Regione Siciliana. C'èra molta incertezza, invece, sulla composizione della nuova Assemblea Regionale Siciliana. Chi sono i deputati eletti? E i cinque deputati regionali della provincia di Trapani? Perché c'era tutta questa incertezza? Per due motivi: il primo è che mai come in questa elezione c'era stata una divisione così uniforme di voti tra partiti diversi. Fratelli d'Italia, la lista di De Luca e i Cinque Stelle sono tutti lì, intorno al 15%, e appartengono tutti a tre schieramenti diversi. Inoltre, solo il Terzo Polo e i Cento Passi non arrivano al 5% dello sbarramento. Tutti gli altri, anche gli autonomisti di Lombardo o la nuova Dc di Cuffaro, superano agevolmente la soglia. Quindi i seggi sono da ripartire tra tante sigle.
Il 14 ottobre Renato Schifani è il nuovo presidente della Regione Siciliana. Lo ha proclamato, durante una cerimonia alla Corte d’appello di Palermo, il presidente dell’Ufficio centrale regionale per l’elezione del presidente della Regione e dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, Giacomo Montalbano.
Schifani, candidato della coalizione di centrodestra, è risultato il più votato nel corso della consultazione elettorale dello scorso 25 settembre con 894.306 voti e succede a Nello Musumeci.
Settantadue anni, laureato in Giurisprudenza, per anni ha esercitato la professione di avvocato. Entrato in Forza Italia nel 1995, l'anno successivo è stato eletto al Senato e da quel momento ha concentrato il suo impegno nell'attività politica, ricoprendo anche l’incarico di presidente di Palazzo Madama dal 2008 al 2013 e capogruppo di Forza Italia nella quattordicesima e quindicesima legislatura (2001-2008).
È stato componente della Commissione Bicamerale per le riforme costituzionali e firmatario di diversi disegni di legge, tra i quali quello sull'utilizzo delle disponibilità finanziarie per la Conferenza Onu sul crimine organizzato e quello di modifica delle norme sulla gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati per rendere maggiormente efficace questo istituto. Nel 2002 è tra i sostenitori dell'iniziativa parlamentare che ha portato alla stabilizzazione del "41 bis", trasformando il carcere duro per i mafiosi da misura straordinaria a misura definitiva, inserita a regime nell'ordinamento giuridico.
Sono consapevole delle mie responsabilità e conosco bene il compito che mi attende. La legge – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - non mi consente di avvalermi immediatamente di una giunta nella pienezza dei poteri. Sopperirò io con i limiti di spazio e di tempo fisico che potrà avere un uomo che si dovrà occupare di dodici deleghe. Mi auguro che questa fase duri il meno possibile, io ce la metterò tutta. Affronteremo in primo luogo le emergenze quotidiane che possono interessare una regione come la Sicilia e tante altre realtà territoriali. Gli interessi dei siciliani vanno privilegiati. Li rappresenterò davanti al governo nazionale, che si formerà tra poco, con fiducia, determinazione e rispetto dei reciproci ruoli».
«Un saluto particolare – aggiunge Schifani - al neo eletto presidente del Senato, Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, una persona alla quale mi legano grande stima e amicizia. Abbiamo avuto percorsi istituzionali e politici comuni e sono felicissimo per la sua elezione. Devo dire che per la Sicilia oggi è un momento felice».