“Al momento c’è un capo di imputazione di omicidio premeditato, con diverse aggravanti”. Lo afferma l’avvocato Vito Cimiotta, legale del padre di Maria Amatuzzo, la ragazza di 29 anni uccisa dal marito 63enne Ernesto Favara la scorsa vigilia di Natale a Marinella di Selinunte. “L’efferatezza poi è innegabile – aggiunge l’avvocato - colpita da almeno 12 fendenti, è stata trapassata con un coltello lungo forse più di 25 cm. Non credo nella possibilità dell’abbreviato. Se il capo di imputazione dovesse diventare definitivo nella formulazione del Pm, si andrebbe in Corte d’Assise”.
Intanto, il Gip del Tribunale di Marsala, Sara Quittino, ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata da Margherita Barraco, avvocato di Favara, finalizzata all’effettuazione di una perizia psichiatrica, nell’ipotesi che il suo assistito potesse essere incapace di intendere e di volere al momento in cui ha commesso il delitto. Rigettata anche un’altra richiesta dello stesso avvocato, relativa ad una misura alternativa a quella del carcere, a causa delle condizioni di salute del favara:
“Infondata” e “del tutto inammissibile”. L’ex pescatore, infatti, viene trasferito settimanalmente all’esterno della struttura carceraria per effettuare la dialisi, al termine della quale ritorna in cella, senza che la sua salute ne sia stata pregiudicata.
Al momento è probabile che possano essere confermati la premeditazione e i motivi abietti, nonché la crudeltà e l’efferatezza, soprattutto tenendo conto del numero delle coltellate, della loro violenza e del fatto che alcune di queste sarebbero state inferte dopo che la vittima non era più in grado di reagire.
La donna avrebbe ricevuto i primi fendenti all’interno del garage, secondo il racconto che ha fatto Liborio Cammarata, il nuovo compagno di Maria, al Giornale di Sicilia. Allarmato dalle sue urla, si sarebbe precipitato presso l’abitazione del Favara e, avendo visto le prime coltellate, sarebbe tornato indietro a chiamare i carabinieri. “Lui quando sono tornato era già fuori, vicino al cancello – racconta Cammarata - La teneva in piedi e continuava ad infliggere coltellate con una furia mai vista”.
I carabinieri, una volta arrivati sul posto, hanno trovato Maria davanti il cancello dell’abitazione, in una pozza di sangue.
Egidio Morici