Con la nomina della nuova giunta il sindaco Massimo Grillo le ha azzeccate tutte ... : si è messo contro la coalizione che lo ha sostenuto, ha messo in casa solo Fratelli d’Italia e la casella Enzo Sturiano. Sul partito di Giorgia Meloni si vedrà in seguito cosa succederà, se dovesse continuare la presenza in giunta o l’appello del coordinatore provinciale, Maurizio Miceli, è caduto perché inascoltato oppure a Marsala hanno ritenuto di non doversi allineare a chi il partito lo coordina.
In ogni caso, una cosa è certa: la situazione avrà ripercussione sulla situazione politica trapanese, le amministrative sono alle porte e il centro destra si spaccherà.
E alle dichiarazioni rese in conferenza stampa, oltre la composizione della giunta, ha risposto la già deputata Eleonora Lo Curto di “Prima l’Italia”: “A Marsala, dopo un lungo e travagliato parto politico, si può benissimo dire che la montagna ha partorito il topolino. Il sindaco Massimo Grillo dopo aver annunciato l’azzeramento della giunta ed avviato una lunga trattativa con partiti e movimenti che lo hanno sostenuto, ha formato un esecutivo che è solo l’espressione di un gruppo di sodali di ispirazione familistica cui fa eccezione solo la presenza dell’avv. Bilardello. Di fatto Grillo esalta se stesso, chiudendosi nel fortino della ristretta cerchia dei suoi amici. Il rilancio amministrativo è stata solo la scusa per fare a modo suo: un maldestro tentativo di giustificare la sua bravura che di fatto ha portato Marsala a rimpiangere il dott. Di Girolamo, eccellente cardiologo, poco politico, ma non certo pessimo amministratore”.
Questo non è solo il sentore della Lo Curto ma di una intera città che rimpiange il precedente sindaco, durante la conferenza di giovedì Grillo ha evidenziato come la comunicazione di tutte le cose fatte non sia passata, addebitando la colpa, tra le righe, alla stampa che secondo il sindaco dovrebbe limitarsi unicamente a passare, con copia e incolla, i comunicati stampa. Il Primo Cittadino ha una macchina di comunicazione interna ed esterna, sempre pagata con soldi pubblici, che non ha nessun altro sindaco della provincia, a Trapani Giacomo Tranchida comunica e bene senza tutti questi mezzi.
Anche questa questione non è passata inosservata alla Lo Curto: “Ma se fosse vero che Grillo non ha saputo ben comunicare, piuttosto che cambiare nomi in giunta dovrebbe porsi qualche domanda su come ha investito i soldi del Comune per la sua comunicazione istituzionale. In realtà farebbe bene a tacere per evitare che qualcuno prima o poi decida di inviare alla procura della Corte dei Conti le spese che il Comune affronta per la comunicazione. E prima che questo accada, visto che se ne lamenta in ogni circostanza, dovrebbe mettersi d’accordo con le sue scelte. Ma vi è tanto di più che diremo nei prossimi giorni con rigore e doverosa onestà intellettuale".
Poi chiarisce la posizione del partito e dell’ex assessore Oreste Alagna: “In questa sede mi preme chiarire la posizione di Prima l’Italia sia a livello provinciale sia a livello regionale. Tra le dichiarazioni fatte dal primo cittadino nella conferenza stampa ho letto infatti che la proposta fatta da “Prima l’Italia” sarebbe stata irricevibile. Invito a questo punto Grillo a rendere nota la nostra proposta, perché l’onestà e la trasparenza sono un dovere irrinunciabile ed improcrastinabile a cui, chi fa politica, non può e non deve sottrarsi. L’affermazione di Grillo è assolutamente falsa per la semplice ragione che saremmo tornati in giunta solo ed esclusivamente con Oreste Alagna, come più volte detto e ribadito anche al tavolo cosiddetto politico che Grillo ha convocato lunedì 16 gennaio in sala giunta. Grillo mente sapendo di mentire e lo fa con una incomprensibile spudoratezza dal momento che la nostra posizione è stata espressa di fronte ai rappresentanti delle altre forze politiche che erano a quel tavolo ed anche dallo stesso On. Sammartino, vicepresidente della Regione, cui pure si era rivolto Grillo in presenza di suoi sodali. Ricorderanno i presenti a quella riunione come senza mezzi termini io abbia messo in chiaro punto per punto tutte le inadempienze, la scarsa capacità di governo e la mancanza di una visione strategica e progettuale che in questi anni hanno caratterizzato il modello Grillo, a partire dal turismo che si è ridotto ad una vetrina di eventi senza alcuna prospettiva strategica di valorizzazione del territorio. In quella sede ho lamentato la sua inerzia nella definizione degli indispensabili strumenti urbanistici, dal PUG, al Piano paesaggistico, al Piano di utilizzo della preriserva, alle infrastrutture e ai servizi per fare di Marsala una città turistica. Lo stesso senatore Pizzo ha ricordato le leggi che ho fatto per innalzare l’indice di fabbricabilità nelle zone agricole dallo 0,007 allo 0,10 per cento ed altre norme importanti per Marsala sia nella riforma dell’urbanistica che in quella dell’edilizia. Ho continuato dicendo che ogni nostra iniziativa in tal senso è stata bloccata perché ritenuta non di nostra competenza".
Infine spiega le ragioni per le quali ancora avrebbero sostenuto l’amministrazione Grillo: “Ho evidenziato che avremmo accettato di sostenere il primo cittadino solo a condizione della possibilità che ci lasciasse svolgere il nostro ruolo perché avevamo un debito nei confronti della città che non ha premiato Grillo ma la sua coalizione. La matematica è una scienza perfetta e gli 11mila voti in meno, rispetto alle liste, presi da Grillo testimoniano la disistima dei marsalesi nei suoi confronti, divenuto sindaco solo per l’effetto trascinamento dei candidati al consiglio comunale. Per altro ho ricordato a Grillo che Alagna si era dimesso da consigliere proprio per dare maggiore impulso alla lista a suo sostegno e che mai Grillo aveva lasciato ipotizzare che sarebbe potuto uscire dalla giunta. Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori nostri interventi utili a chiarire la nostra posizione e a denunciare tutti gli ostacoli che Grillo ha posto innanzi ai nostri tentativi di fare bene per la nostra Città. Sottolineo che nessun altro nome è stato fatto perché i risultati deludenti dell’amministrazione Grillo sono da imputare solo ed esclusivamente a lui, inadeguato nel ruolo di leader della sua coalizione, indeciso e pavido e senza il piglio della determinatezza nell’indirizzare le scelte di governo e drammaticamente immobile su tutto. Grillo si vergogni per aver mentito ai cittadini e abbia il coraggio di scusarsi anche con noi”.