Ruspe di nuovo in azione a Marausa. Saranno, infatte, demolite altre otto case abusive che erano finite nel mirino dell'Ufficio tecnico del Comune di Trapani prima che la frazione balneare entrasse a far parte del nuovo Comune di Misiliscemi. I proprietari aveva già ricevuto le ingiunzioni di demolizione e stanno provvedendo ad abbattere gli edifici per non incorrere in una multa di 20 mila euro..
“Ormai la gente ha capito che autodemolire è più conveniente che farsi demolire l'immobile abusivo dallo Stato con un aggravio enorme delle spese – dice l’ingegnere Orazio Amenta, dirigente del III Settore Urbanistica del Comune di Trapani -. È un cambio culturale che ci fa ben sperare per il futuro”. L’ingegnere Orazio Amenta è “transitato” al Comune di Trapani, come dirigente del III e di diversi Settori, dopo avere retto quello dei Lavori pubblici al Comune di Erice, dove, comunque, ha mantenuto l’incarico di consulente e dove, assieme all’ingegnere Giacomo Catania, responsabile della struttura di repressione istituita nell’ambito di quella di Condono ed abusivismo edilizio, sta portando avanti il programma, avviato nell’agosto del 2019 ed oggi attuato per circa la metà, finalizzato a demolire una sessantina di immobili costruiti illegalmente nel tratto di costa tra Pizzolungo e la località cosiddetta Nono chilometro.
Le otto case abusive individuate a Marausa Lido sono state tutte edificate nei 150 metri dalla battigia, 3 addirittura a meno di 30 metri dal Demanio marittimo e 4 all'interno del Sito di Interesse Comunitario della zona, per un “costruito” complessivo di circa 2.350 metri cubi.