Arigento sarà la capitale italiana della Cultura 2025. Lo ha annunciato il ministro Gennaro Sangiuliano insieme a tutti i sindaci delle città coinvolte. Le altre 9 finaliste erano Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant'Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L'Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia.
"Creare questo tour della Capitale della Cultura - ha detto Sangiuliano prima della proclamazione - è stata una buona idea: l'essere Capitale della Cultura consente nell'arco di un anno di accendere i riflettori su una realtà territoriale. La ricchezza e l'articolazione della pluralità di luoghi, città e borghi italiani è un unicum nel mondo: è qualcosa che abbiamo solo noi e ci viene dalla nostra storia, che fa dell'Italia la superpotenza culturale. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città, dei nostri comuni e del nostro territorio. L'Italia ha due grandi pilastri su cui puntare il suo sviluppo socio-economico: l'impresa con il genio italico e la cultura che si trova nei territori. Ogni Comune, anche il più piccolo, è uno scrigno di tesori. Abbiamo le grandi città d'arte, ma è nelle città medio-piccole che noi troviamo l'autenticità più profonda dell'essere italiani. Io sono a fianco dei sindaci e insieme dobbiamo lavorare: anche per chi non è Capitale, troveremo un mondo in cui le ricchezze espresse nel progetto possano trovare un momento di realizzazione", ha concluso il ministro.
«È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della designazione di Agrigento come Capitale italiana della cultura per il 2025. Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
«Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza - aggiunge Schifani - sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del dialogo e del Mediterraneo come “luogo” in cui questi valori possono prendere corpo», conclude.