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07/04/2023 10:51:00

Ennesimo raid a Bresciana. Trapani senza acqua a Pasqua. Tranchida: "Attentato alla città"

Emergenza idrica a Trapani e nel suo hinterland. L'ennesima incursione, nella notte, ai pozzi di Bresciana, nel territorio di Campobello di Mazara, ha lasciato il segno: erogazione oggi pari a zero. Distrutto, infatti, un pozzo di rilancio.


“Non è opera di ladri o tossicodipendenti – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida- Dietro a questi attacchi c'è dell'altro. Da mesi, con denunce ai carabinieri e alla Procura, lanciamo un grido di allarme. Sta di fatto che oggi l'erogazione idrica è pari a zero, rispetto ad una produzione di 200 litri d'acqua al secondo”. Tranchida è un vulcano: “Lì gli impianti sono stati realizzati da ditte mafiose per conto, forse, di un sistema mafioso locale che albergava in quella zona. Non è possibile che lo Stato si faccia mettere in ginocchio dai mandanti di questa operazione. Ripeto, un ladro o un tossicodipendente non entra in cabine dell'alta tensione rischiando la vita. Dietro a questi episodi c'è dell'altro”.

Il primo cittadino ha chiesto alla Prefettura di “inviare l'Esercito a protezione degli impianti. Le telecamere – sottolinea – servono a poco perchè i pozzi si estendono su un terreno di diversi ettari e di conseguenza non possono essere monitorati soltanto da un sistema di videosorveglianza”. “Quella – ribadisce il primo cittadino – è terra di mafia. Occorre un presidio”. 

 Parla di attentato alla città il sindaco Tranchida. Ecco la nota dal Comune.


L’acqua è vita ma a Bresciana c’è malavita, ormai conclamata e da mesi lo denunciamo in ogni sede. Stanotte, l’ennesimo attentato al sistema di Bresciana, questa volta alla stazione di rilancio 1, distrutta da ignoti per recuperare apparentemente 200€ dalla possibile vendita di alcuni cavi. Un atto criminale gravissimo, che non può essere una semplice casualità che si somma a decine di altri analoghi danni provocati da mano criminali, peraltro sovente nei fine settimana e festività comandate, come nella giornata di oggi, il venerdì Santo con la Processione dei Misteri, dove in città vi è un enorme consumo di acqua.
“Si tratta di una guerra, a chi serve? Questo atto mafioso penalizza cittadini, attività commerciali e comune di Trapani, costretto a comprare acqua da Siciliacque con aggravio dei costi - dichiara il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida -. Si tratta davvero di ladri di polli intenti a rubare dei cavi di pochissimo valore rischiando addirittura la vita entrando nelle cabine ad alta tensione (?) o vi è dietro qualcosa di molto più grave? Noi siamo convinti che vi sia appunto dell’altro, motivo per cui abbiamo sollecitato la Prefettura ad un incremento della vigilanza atteso che è estremamente difficile installare un sistema di videosorveglianza data l’enorme area sulla quale si estendono i pozzi”.

Stamani, l’ing. Amenta, dirigente del settore, unitamente all’assessore al ramo Ninni Romano si stanno recando a Bresciana e successivamente dai Carabinieri. Il Comune di Trapani ha già richiesto a Siciliacque di dirottare quanta più acqua possibile su Trapani tentando di effettuare un turno speciale di distribuzione per limitare gli inevitabili disagi.

“Fa specie che queste azioni avvengano in occasione di appuntamenti specifici: Natale, Epifania, Pasqua. Vi è una chiara mano criminale e forse anche mafiosa, atta a creare disagi mettendo a rischio il sistema cittadino in giornate specifiche - aggiunge il Sindaco Tranchida -. I continui attacchi e danni agli impianti, pozzi e impianti di sollevamento di Bresciana proprio nel periodo di massima produzione, sotto intendono non un’azione criminale del delinquente che vuole ricavare 200€ dai cavi di rame o da una batteria di una macchina ma dell’altro dietro: è da mesi che lanciamo un grido d’allarme con decine di denunce fatte alla locale stazione dei Carabinieri di Campobello di Mazara e presso le competenti autorità giudiziarie. Quello che è accaduto stanotte è devastante: distruggere completamente una stazione di rilancio e fare arrivare acqua a Trapani pari a zero rispetto ad una produzione che aveva toccato oltre 200 litri al secondo non può essere qualcosa di casuale. Siamo in una zona dove gli impianti sono stati realizzati da ditte mafiose e per conto, forse, anche di un sistema mafioso locale che albergava. È inaccettabile che come rappresentanti dello Stato ci facciamo mettere in ginocchio da chi opera ed è mandante di questa operazione, anche perché un ladruncolo o un tossicodipendente non entra in cabine dove rischi di perdere la vita. Stamani - conclude il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - ho disposto l’apertura del Centro Operativo Comunale ed ho chiesto alla Prefettura di valutare se mandare l’Esercito a presidiare Bresciana per tenere lontani i delinquenti che hanno mandanti dal sapore inquietante: quella è terra di mafia, non è possibile che la mafia ci metta in ginocchio. Come comune, possiamo solo usufruire dell’ausilio di associazioni di volontariato per garantire un minimo di sorveglianza ma non basta. C’è chiaramente dell’altro dietro, in giornate circostanziate. O lo si capisce o rischiamo di non avere contezza di quello che sta accadendo. Non arretreremo di mezzo millimetro, la criminalità e la mafia non ci intimoriscono in alcun modo”.

 

"L’intervento dello Stato per fermare “l’azione criminale” che si continua a manifestare a Bresciana con arroganza e pervicacia, incurante e beffarda nei confronti di Istituzioni ritenute deboli e incapaci. Era l’agosto 2012 quando l’allora sindaco Vito Damiano scrisse al Ministero dell’Interno a seguito dei continui raid criminali messi in atto a Bresciana e che lasciavano la città a secco. Adesso, quasi 11 anni dopo nulla è cambiato, con continue intrusioni all’interno dell’impianto di Bresciana, ultimo quello di giovedì scorso. Undici anni che comprendono anche i 5 della (mala) amministrazione Tranchida. La scelta di non controllare i pozzi è inconcepibile. L’attuale amministrazione ha deciso di non installare un sistema di videosorveglianza “vista la conformità dei siti”, come ha precisato l’assessore Romano, perché “sarebbe fin troppo facile eluderlo”. Ed ha anche escluso di procedere con il servizio di guardiania fissa, considerando che i pozzi distano anche chilometri l’uno dall’altro" Lo dice Maurizio Miceli, candidato sindaco a Trapani per il centrodestra.
“La mia solidarietà va alla cittadinanza, costretta a subire l’incapacità amministrativa della Giunta Tranchida – è il pensiero di  Miceli  -. Dove sono le Istituzioni? La responsabilità di quanto accade è del sindaco Tranchida. Questa amministrazione ha affidato la qualità e la quantità delle acque che arrivano nelle case dei trapanesi a dei semplici lucchetti, e tutto ciò è assolutamente paradossale. Di sistemi di controllo ne esistono diversi, come il ricorso ad una guardiania affidata a società specializzate, con l’ausilio di mezzi circolanti.
È stato deciso di lasciare abbandonati i pozzi, nei quali, come candidamente ammesso sempre dall’assessore Romano, non è montato alcun contatore, per cui non è possibile conoscere il quantitativo di acqua che arriva nelle strutture di rilancio".
“Occorre intervenire anche in un’altra direzione – conclude Maurizio Miceli -: installando dei misuratori di misure di livello statico e dinamico della falda, indispensabili per prevenire danni alle strutture aspiranti. Proprio per la totale incapacità di questa amministrazione, che nel corso dei suoi 5 anni di (mal) governo della città non è stata capace di risolvere un problema grande come quello della sicurezza a Bresciana, la mia solidarietà va alla popolazione trapanese. Ma, state tranquilli, dobbiamo “soffrire” ancora per un mese
e mezzo, il tempo che i trapanesi abbiano la possibilità di scegliere chi dovrà (ben) governare i prossimi 5 anni”.