Proprio nel giorno di maggior affluenza, per la processione dei Misteri e in prossimità di Pasqua, ecco che Trapani viene colpita da una nuova emergenza idrica.
La città a secco a causa dell’ennesimo raid vandalico ai pozzi di Bresciana, nel territorio di Campobello di Mazara, che permette di trasportare l’acqua a Trapani e nell’Hinterland. Tranciati di netto e rubati i cavi delle pompe che spingono l’acqua per chilometri fino a giungere nel capoluogo.
L’ennesimo episodio del genere che fa pensare che ci sia un disegno, qualcosa di diverso da semplici vandali, che sia la mano criminale a mandare fuori uso il pozzo di rilancio e lasciare senz’acqua Trapani.
Il sindaco Giacomo Tranchida: “non è opera di ladri o tossicodipendenti. C’è dell’altro, quella è terra di mafia. Questo è un atto mafioso”. Così chiede un presidio fisso, anche con l’esercito. Per il sindaco di Trapani quanto successo è “un attentato alla città. A Bresciana c’è malavita”.
Anche perchè non è la prima volta che accade un episodio del genere. Già nei giorni scorsi, sempre a Bresciana, ignoti hanno danneggiato i pozzi e un’auto del Comune di Trapani. E raid del genere ormai accadono troppo spesso, soprattutto in coincidenza con le feste comandate, quando Trapani si riempie di fuorisede che tornano a casa e turisti.
Numerosi gli esposti presentati in questi anni.
Il nuovo raid è anche motivo di scontro politico, in piena campagna elettorale, con i competitor di Tranchida, Miceli e Brillante, che imputano all’amministrazione la responsabilità di non aver fatto sorvegliare, anche con telecamere, l’area dei pozzi.
“Si tratta di una guerra, a chi serve? Questo atto mafioso penalizza cittadini, attività commerciali e comune di Trapani, costretto a comprare acqua da Siciliacque con aggravio dei costi - dichiara il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida -. Si tratta davvero di ladri di polli intenti a rubare dei cavi di pochissimo valore rischiando addirittura la vita entrando nelle cabine ad alta tensione (?) o vi è dietro qualcosa di molto più grave? Noi siamo convinti che vi sia appunto dell’altro, motivo per cui abbiamo sollecitato la Prefettura ad un incremento della vigilanza atteso che è estremamente difficile installare un sistema di videosorveglianza data l’enorme area sulla quale si estendono i pozzi”.
Ieri l’ingegnere Amenta, dirigente del settore, unitamente all’assessore al ramo Ninni Romano si sono recati a Bresciana e successivamente dai Carabinieri. Il Comune di Trapani ha già richiesto a Siciliacque di dirottare quanta più acqua possibile su Trapani tentando di effettuare un turno speciale di distribuzione per limitare gli inevitabili disagi.
Questo il video del sopralluogo.
“Fa specie che queste azioni avvengano in occasione di appuntamenti specifici: Natale, Epifania, Pasqua. Vi è una chiara mano criminale e forse anche mafiosa, atta a creare disagi mettendo a rischio il sistema cittadino in giornate specifiche - aggiunge il Sindaco Tranchida -. I continui attacchi e danni agli impianti, pozzi e impianti di sollevamento di Bresciana proprio nel periodo di massima produzione, sotto intendono non un’azione criminale del delinquente che vuole ricavare 200€ dai cavi di rame o da una batteria di una macchina ma dell’altro dietro: è da mesi che lanciamo un grido d’allarme con decine di denunce fatte alla locale stazione dei Carabinieri di Campobello di Mazara e presso le competenti autorità giudiziarie. Quello che è accaduto stanotte è devastante: distruggere completamente una stazione di rilancio e fare arrivare acqua a Trapani pari a zero rispetto ad una produzione che aveva toccato oltre 200 litri al secondo non può essere qualcosa di casuale. Siamo in una zona dove gli impianti sono stati realizzati da ditte mafiose e per conto, forse, anche di un sistema mafioso locale che albergava. È inaccettabile che come rappresentanti dello Stato ci facciamo mettere in ginocchio da chi opera ed è mandante di questa operazione, anche perché un ladruncolo o un tossicodipendente non entra in cabine dove rischi di perdere la vita. Stamani - conclude il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - ho disposto l’apertura del Centro Operativo Comunale ed ho chiesto alla Prefettura di valutare se mandare l’Esercito a presidiare Bresciana per tenere lontani i delinquenti che hanno mandanti dal sapore inquietante: quella è terra di mafia, non è possibile che la mafia ci metta in ginocchio. Come comune, possiamo solo usufruire dell’ausilio di associazioni di volontariato per garantire un minimo di sorveglianza ma non basta. C’è chiaramente dell’altro dietro, in giornate circostanziate. O lo si capisce o rischiamo di non avere contezza di quello che sta accadendo. Non arretreremo di mezzo millimetro, la criminalità e la mafia non ci intimoriscono in alcun modo”.
Ma l’attacco a Bresciana diventa anche motivo di scontro politico. Per il candidato sindaco del centrodestra, Maurizio Miceli, l’amministrazione Tranchida è responsabile perchè ”ha deciso di non installare un sistema di videosorveglianza “vista la conformità dei siti”, come ha precisato l’assessore Romano, perché “sarebbe fin troppo facile eluderlo”. Ed ha anche escluso di procedere con il servizio di guardiania fissa, considerando che i pozzi distano anche chilometri l’uno dall’altro".
“La mia solidarietà va alla cittadinanza, costretta a subire l’incapacità amministrativa della Giunta Tranchida – è il pensiero di Miceli -. Dove sono le Istituzioni? La responsabilità di quanto accade è del sindaco Tranchida. Questa amministrazione ha affidato la qualità e la quantità delle acque che arrivano nelle case dei trapanesi a dei semplici lucchetti, e tutto ciò è assolutamente paradossale. Di sistemi di controllo ne esistono diversi, come il ricorso ad una guardiania affidata a società specializzate, con l’ausilio di mezzi circolanti.
È stato deciso di lasciare abbandonati i pozzi, nei quali, come candidamente ammesso sempre dall’assessore Romano, non è montato alcun contatore, per cui non è possibile conoscere il quantitativo di acqua che arriva nelle strutture di rilancio".
Su quanto accaduto è intervenuto anche Francesco Brillante, candidato sindaco per il centrosinistra, che non è d’accordo con la lettura del sindaco Tranchida: «L’ennesimo furto in uno degli impianti di rilancio dell’acqua dei pozzi di Bresciana ci lascia sgomenti e preoccupati per le conseguenze che subiranno i trapanesi, ma la prima lettura del sindaco uscente Giacomo Tranchida di una strategia della mafia su quei territori e contro la città di Trapani non è del tutto convincente e, come abbiamo già dichiarato, è una ipotesi che va verificata con le forze dell’ordine e con la magistratura».
“Rimaniamo critici con l’amministrazione Tranchida, relativamente alla gestione delle fonti idriche e dei singoli pozzi, ed al conseguente aumento dei costi per acquistare acqua dal gestore idrico Siciliacque” ha aggiunto Brillante. “A questo punto dobbiamo avanzare dubbi anche sulla gestione della sicurezza. Dovrebbe spiegare questa amministrazione perché è stato tolto il collegamento di allarme telefonico con i guardiani; perché le porte non hanno blindatura né sistemi di sicurezza passiva che vadano oltre un semplice lucchetto. Perché se è vero che è difficile controllare i singoli pozzi e gli impianti, non è neppure immaginabile chiedere la militarizzazione di un territorio e l’intervento di soldati in un compito che non è istituzionalmente demandato all’esercito”.
Mano della mafia, o no, a Trapani si profila una Pasqua all’asciutto.