Sono cominciati a Castelvetrano i lavori di recupero della villa comunale abbandonata da anni: il prossimo 23 maggio, nel giorno della commemorazione del 31esimo anniversario della strage di Capaci, il giardino verrà restituito al pubblico e intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sarà la manifestazione di chiusura del progetto Memoria Nostra, ideato e realizzato dall'imprenditrice Elena Ferraro e dal regista Giacomo Bonagiuso, assieme al sindaco della città, Enzo Alfano.
Per la sistemazione della villa sono al lavoro gli operai forestali della Regione Siciliana, giunti a Castelvetrano grazie all'interessamento del vicepresidente e assessore regionale all'Agricoltura Luca Sammartino. «Ci siamo subito messi a disposizione degli organizzatori di Memoria Nostra, con un piccolo contributo come quello della pulizia della villa comunale intitolata a Falcone e Borsellino, operata dai nostri forestali», dichiara Sammartino, secondo il quale «ogni spazio restituito alla collettività è un segnale importante della presenza dello Stato, insieme al dovere della memoria che dobbiamo coltivare e trasmettere alle nuove generazioni. Sono due azioni concrete, tanto più importanti in un territorio - conclude il vicepresidente della Regione - che troppo spesso, nel passato, ha subito un’ombra pesante e intollerabile per la stragrande maggioranza dei cittadini onesti».
La villa ospiterà tutti i disegni, i lavori e i messaggi donati dagli studenti della provincia di Trapani in occasione della visita alla teca contenente i resti dell’auto Quarto Savona 15, la Croma blindata del caposcorta di Giovanni Falcone, coinvolta nell'attentato di Capaci. Lo scorso 25 aprile la teca è stata mostrata alla città alla presenza, accanto alle autorità civili e militari del territorio, del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, dell'assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, del presidente della Commissione Antimafia dell'Ars Antonello Cracolici e della presidente dell'Associazione Quarto Savona Quindici Tina Montinaro. Nei due giorni successivi le scolaresche hanno fatto visita alla teca in una sorta di pellegrinaggio civile. «Le loro riflessioni saranno ora il seme da piantare all'interno della villa Falcone e Borsellino per mantenere vivo il ricordo di chi ha combattuto contro Cosa Nostra, sacrificando la propria vita», spiega Elena Ferraro, che dieci anni fa con il suo «no» alla richiesta di pizzo di un cugino di Matteo Messina Denaro diede il via al cammino di affrancamento dal giogo mafioso che ora Castelvetrano, libera della presenza del boss, arrestato 4 mesi fa a Palermo, vuole completare. «Memoria Nostra – aggiunge Elena Ferraro - è un progetto di legalità che prende le mosse da un sentimento di ringraziamento alle forze dell'ordine ed alla magistratura per avere raggiunto lo storico risultato della cattura del boss. Partendo dal ricordo del dramma della strage di Capaci, attraverso l’esposizione dello storico cimelio legato a quel tragico 23 maggio 1992, abbiamo coinvolto gli studenti, con l’obiettivo di fare nascere dalle radici della distruzione del passato le fronde della rinascita del futuro».
Gli studenti torneranno ad essere protagonisti di Memoria Nostra proprio in occasione della riapertura della villa Falcone e Borsellino, come sottolinea il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano. «Il primo obiettivo della giornata del 23 maggio è coinvolgere le scolaresche della città e non solo - spiega Alfano - affinché l'evento commemorativo possa essere anche un momento di gioia e di rinnovamento, per consentire ai giovani di guardare al futuro con una prospettiva diversa, ricca di ottimismo».