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14/05/2023 06:00:00

Marsala: il Rugby, i bambini e l'imbarazzante "vuoto" dell'amministrazione Grillo

 Che cosa sia il Rugby I Fenici di Marsala non lo si può spiegare con quattro righe, perché significherebbe sminuire il lavoro di decine di persone e volontari.

L’impegno non è solo nella divulgazione di uno sport, l’impegno è sociale, è la forza e la determinazione di tante donne e uomini che hanno scommesso su una realtà e che la portano avanti con orgoglio e con non poche difficoltà.

Da cosa sono ripagati? Dal sorriso di centinaia di ragazzi che giocano, che si confrontano, che si abbracciano, che litigano, che superano le loro paure e anche i limiti. Cadere e rialzarsi. Crescere.

Marco Quattrociocchi e Sigfrido Russo sono le punte di questo club, due professionisti che hanno il cuore sempre oltre l’ostacolo. Si legge nei loro occhi la bellezza delle vittorie e pure delle sconfitte, perché è vita che si racconta. Ieri si è letta la rabbia e tanta commozione, una amarezza per quel “trasloco” dallo stadio Lombardo Angotta al campetto di via Istria.

Sono arrivati lì, dovevano disputare una partita con la squadra che arrivava da Catania, dal quartiere Librino per la precisione, solo a pochi minuti vieni comunicato che non è agibile lo stadio, che lì non possono giocare alcuna partita e non possono disputare il torneo Mille Mete.

La delusione è cresciuta, in viaggio 500 persone, tra ragazzi, accompagnatori, volontari, allenatori, con relativi hotel prenotati a Marsala. Una festa che poteva diventare una delusione troppo grande per dei ragazzi che credono ancora nella competizione sana, che vivono lo sport come modello da seguire.

I Fenici non sono solo sport, sono sociale. Sono un esempio e uno spaccato di come si investe in quartieri di periferia, difficili, dove l’unico passatempo è la strada, quella che ti può portare ovunque e non sempre ad obiettivi nobili.
Ecco perchè ieri è montata la rabbia in città, perché dietro quei ragazzi, quegli allenamenti, sudore e fatica, c’è un lavoro di recupero dietro, c’è integrazione, ci sono valori saldi con cui affrontare e costruire il futuro. No, il rugby non è solo uno sport, è un modo di vivere, sono mani che si stringono e braccia che si reggono. Di chi è stata la responsabilità? Chi doveva vigilare e garantire che ogni cosa fosse al suo posto per il normale svolgimento dell’evento?

Chi lo doveva fare non lo ha fatto, ieri pomeriggio è arrivata la dichiarazione dell’assessore Ignazio Bilardello:Siamo davvero rammaricati e dispiaciuti per l’impossibilità di utilizzare lo Stadio Municipale per l’importante ed atteso “MilleMete- Rugby”.Quando abbiamo deliberato il patrocinio all’evento, dagli uffici competenti ci avevano assicurato di essere in possesso della necessaria agibilità. Per la verità, la Commissione comunale per i Pubblici spettacoli da tempo aveva asseverato l’adempimento delle prescrizioni precedentemente indicate. E ieri, seppur in possesso della necessaria agibilità, abbiamo prudenzialmente convocato la Commissione che ha ribadito l’agibilità dell’impianto dando ulteriori prescrizioni. Queste sono state puntualmente eseguite, così come emerge dalla relazione tecnica del direttore dei lavori. La Questura, purtroppo, ha ritenuto la documentazione carente e ricevuta in tempi tali che non consentono di effettuare gli accertamenti previsti, diffidando a tenere qualsiasi manifestazione all’interno dello Stadio Municipale”. Insomma, c’è una falla e il solito rimpallo.

Le attività si sono svolte ieri e continueranno oggi al campetto di via Istria, che è tenuto in maniera ineccepibile proprio perchè gestito dall’ associazione Rugby I Fenici.

 Certo, ieri pomeriggio nessuno dei 24 consiglieri comunali era presente al campetto, non hanno ritenuto portare lì la loro presenza, che era già un segno di vicinanza, sono quasi sempre presenti, specie quelli di maggioranza, quando c’è da inaugurare qualcosa o una conferenza stampa. Del resto il tempo dell’apparire è un tempo per tutti, quello del fare e della sostanza è il tempo di chi ha qualità da spendere.